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Sblocca cantieri, il Governo chiede la fiducia. Upb e Cantone critici sul Codice appalti

ll Governo ha posto la fiducia sul decreto Sblocca cantieri, in discussione alla Camera, nel testo identico a quello già approvato in prima lettura dal Senato.

Una conferenza dei capigruppo definirà i relativi tempi di approvazione (il Dl 32/2019 scade il prossimo 17 giugno). Lo ha annunciato il ministro per i rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro, intervenendo in Aula.

Cantone (Anac): su commissari rischio di incostituzionalità
Nel corso di un’audizone sul provvedimento davanti alla commissione Ambiente di Montecitorio il presidente dell’Autorità nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone ha criticato la norma che introduce le deroghe e i poteri straordinari dei commissari di gara, giudicata «troppo ampliativa» oltre che a «rischio di illegittimità costituzionale».

Il punto per Cantone è che le deroghe al Codice appalti non sono precisate per legge ma potranno essere stabilite con uno o più decreti (Dpcm), cioè con «un atto amministrativo che sospende condizioni previste da una legge, da una fonte primaria». Questo, ha sottolineato l’ex magistrato, «pone dei rischi di legittimità costituzionale».

Upb: riforma appalti priva di chiara strategia
Una sostanziale censura della revisione del Codice appalti portata avanti dal decreto 32/2019 è arrivata oggi anche dall’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb).

Lo “sblocca cantieri” «non presenta una chiara direzione strategica» e potrebbe determinare «l’indebolimento» del «delicato meccanismo» su cui si basa il Codice appalti del 2016, «fatto di pesi e contrappesi, per conseguire finalità e obiettivi divergenti e, talora, in conflitto tra loro (ad esempio, semplificazione e rapidità delle procedure di appalto e adeguato contrasto dei fenomeni corruttivi e criminali)».

L’Upb segnala inoltre che «le frequenti modifiche del quadro normativo, senza una adeguata trasparenza del punto di arrivo perseguito, accrescono l’incertezza in cui si trovano ad operare le stazioni appaltanti della PA, rischiando di produrre l’effetto opposto di quello desiderato».

Anche la sospensione temporanea di alcune norme del Codice, «introdotta in prima lettura al Senato, non sembra contribuire al rafforzamento della direzione strategica del provvedimento».