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Una startup californiana aiuterà FCA a realizzare auto a guida autonoma

Specializzata nella realizzazione di software per l’automatizzazione del trasporto su gomma, Aurora vanta già collaborazioni con Volkswagen, Hyundai e la cinese Byton, per le quali realizza e testa tecnologie per veicoli self-drive

FCA collaborerà con la startup californiana Aurora per la realizzazione di automobili a guida autonoma.

La partnership è volta a rafforzare il comparto dei veicoli a uso commerciale, permettendo ad Aurora di “offrire una varietà di soluzioni alla clientela strategica della logistica, dei trasporti e in altri casi d’uso”, ha dichiarato l’azienda in un comunicato.

Specializzata nella realizzazione di software per l’automatizzazione del trasporto su gomma, Aurora vanta già collaborazioni con Volkswagen, Hyundai e la cinese Byton, per le quali realizza e testa tecnologie per veicoli self-drive.

Dall’altra, Fiat Chrysler ha già avviato delle partnership con Waymo, la flotta di veicoli a guida autonoma della società madre di Google, Alphabet, per la quale realizza i minivan ibridi Chrysler Pacifica, già impiegati sulle strade dell’Arizona.

Il mercato di ricerca e sviluppo nell’ambito dei veicoli a guida autonoma aveva subito una battuta d’arresto a marzo del 2018, dopo che un veicolo in fase di test realizzato da Uber aveva investito un passante.

Nonostante l’incidente, dovuto prima di tutto al fatto che il pilota umano nell’abitacolo non era intervenuto in quanto distratto, le case automobilistiche di tutto il mondo non hanno interrotto i loro test per il perfezionamento di tali tecnologie.

Ad agosto dello stesso anno, la giapponese Toyota aveva investito 500 milioni di dollari proprio in Uber, scommettendo sul futuro del mercato nel settore del trasporto di passeggeri umani.

Allo stesso modo, anche il gruppo di cui fa parte Google, Alphabet, ha perfezionato le proprie tecnologie, dotandosi di una flotta di camion a guida autonoma attualmente in servizio in alcuni suoi stabilimenti.

Tra le aziende che hanno investito in questo settore, anche Apple, che a causa di un tamponamento è stata costretta a rivelare quello che fino a quel momento era uno dei progetti più riservati di tutta la Silicon Valley.