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L’auto in Italia vale più di 100 miliardi

Assemblea Anfia, 5mila imprese occupano circa 260mila addetti

La filiera dell’auto in Italia vale oltre 100 miliardi di euro (il 6% del Pil) che arrivano da più di 5mila impresa che occupano circa 260mila persone: il 7% degli occupati del settore manifatturiero.

Lo ha detto nel corso dell’Assemblea 2018 di Anfia (l’Associazione nazionale della filiera dell’industria dell’auto), il neo presidente Paolo Scudieri che ha aggiunto: “Contribuiamo al gettito fiscale per oltre 74 miliardi e siamo il settore industriale che investe di più in ricerca ed innovazione, quasi 1,7 miliardi in Italia e 53 in Europa, la metà investita dalle aziende della componentistica”.

L’assemblea elettiva di Anfia è stata l’occasione per fare il punto sul settore. Scudieri ha analizzato prima di tutto la componentistica indicata come “un settore d’eccellenza” che “ha saputo fronteggiare la crisi che ha portato al ridimensionamento della produzione domestica, diversificando il portafoglio clienti e mantenendo alta la sua competitività grazie all’export (nel 2017 le esportazioni valgono oltre 21 miliardi e il saldo attivo vale 5,7 miliardi). Il comparto, da solo, genera da anni un avanzo commerciale positivo, con un saldo medio annuo dal 2007 al 2017 di oltre 6,4 miliardi”.

Circa la produzione di auto,  invece, Scudieri ha sottolineato come il comparto sia stato “negli ultimi anni il settore trainante della ripresa” e come nel 2017 si stato fatto segnare un +4,4%, mentre la produzione industriale complessiva è stata del +3,6%, “ma quest’anno – ha detto poi il Presidente di Anfia -, stiamo assistendo ad un rallentamento.

Nel 3° trimestre l’andamento di tutto il settore automotive è stato negativo e il risultato dei primi 9 mesi è calato dello 0,6%. Nel 2018 risultano in compressione ordini e fatturato soprattutto per quanto concerne il mercato interno, mentre sempre positivo è il risultato dei mercati esteri (la quota delle esportazioni sul prodotto rimane sopra il 65%)”.

A conti fatti, dunque, in termini di volumi produttivi annui dei soli autoveicoli, dopo il trend positivo dal 2015 al 2017, questi primi 9 mesi segnano un -3,8%. “E’ un dato che ci preoccupa – ha detto Scudieri -. Oggi produciamo tra il 30 e il 40% dei veicoli prodotti in Spagna, Francia e Gran Bretagna; dobbiamo tornare ad essere un Paese con volumi produttivi come i nostri competitor”.

Da tutto questo le richieste del settore. “Bisogna tornare – ha spiegato il Presidente di Anfia -, a mettere al centro dell’agenda politica la crescita del tessuto industriale italiano, con la sua capacità di generare posti di lavoro e sostenere la crescita del sistema Paese. Occorre agire su quei fattori di produzione che per troppo tempo hanno creato un gap di competitività tra il fare impresa in Italia o negli altri Paesi europei”.