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Appalti, crescono le aggiudicazioni: boom per i cantieri piccoli e medi assegnati dagli enti locali

Mauro Salerno di Edilizia e Territorio ha riportato i dati raccolti dal Cresme, relativi a appalti e aggiudicazioni degli Enti locali.

Dati Cresme sui primi sei mesi 2019: in aumento le assegnazioni tra 1 e 15 milioni. Crollano gli appalti oltre 50 milioni. Bene i Comuni, male l’Anas

Non solo più bandi (spesso etichettati come il “mercato di carta”), ma anche più commesse vicine alla firma dei contratti. Il primo semestre del 2019 porta le prime buone notizie per le imprese attive nel settore dei cantieri pubblici. Una potenziale boccata d’ossigeno, rispetto a una crisi che dura ormai da oltre 10 anni, arriva dai dati sulle aggiudicazioni degli appalti: l’ultimo atto formale prima della firma dei contratti e l’avvio dei cantieri, dove finalmente si può cominciare a generare spesa e investimenti.

In base ai dati raccolti dal Cresme il numero delle opere pubbliche aggiudicate nei primi sei mesi del 2019 è cresciuto del 40% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. I bandi assegnati sono stati in tutto 1404 contro 1.003. L’importo complessivo dei contratti è leggermente sceso: da 11,3 a 11 miliardi (-2,1 per cento), ma il dato non deve portare fuori strada: è l’effetto del calo delle aggiudicazioni di grande importo. Mentre è molto sensibile l’aumento sia nel numero che negli importo degli appalti di taglio medio-piccolo: quelli di maggiore interesse per il tessuto diffuso delle imprese di costruzioni italiane.

I dati dell’osservatorio

I dati rilevati dal Cresme si riferiscono agli appalti di importo superiore al milione di euro. Quindi si tratta di cantieri non proprio trascurabili.

I numeri più interessanti si scoprono scandagliandola tabella che distribuisce le aggiudicazioni sulla base dell’importo. L’aumento più consistente si trova nella fascia delle opere di importo compreso tra uno e cinque milioni. Qui l’aumento è tanto nel numero (+50,3%, da 177 a 266) che nel valore delle aggiudicazioni (da 1,6 a 2,5 miliardi +58,2%). Esplosiva anche la crescita rilevata nella fascia più bassa: quella che comprende i lavori tra uno e cinque milioni. In questo caso il salto è del 43,6% per il numero (da 693 a 995 contratti) e del 45,9% per il valore delle commesse assegnate salita da 1,5 a 2,3 miliardi. Sono invece in pesante contrazione le aggiudicazioni per i lavori di importo più alto: quelli del valore superiore a 50 milioni che subiscono un calo dell’11,5% nel numero e del 40,7% nel valore crollato da 4,4 a 2,6 miliardi.

Interessante anche la fotografia che viene fuori dall’analisi delle aggiudicazioni effettuate dalle varie stazioni appaltanti. Molto penalizzanti sono i numeri relativi all’Anas. Le aggiudicazioni della Spa delle strade, nei primi sei mesi dell’anno, complice forse anche un periodo di assestamento legato al cambio al vertice della società arrivato proprio sul finire del 2018, si sono dimezzate con un calo ancora più consistente nei valori crollati da 810 a 217 milioni.

Molto meglio hanno fatto i Comuni, che non a caso hanno fatto registrare un aumento degli investimenti negli ultimi mesi, con percentuali in crescita di oltre il 40 per cento.