Anche il mondo intellettuale sta riflettendo sulle auto senza conducente. Fra gli altri Luciano Floridi, professore di Filosofia ed Etica dell’Informazione all’università di Oxford.
La strada per l’avvenire è segnata, ed è un percorso che batteremo trovando un nuovo piacere nello stare alla guida. Ossia quello di non guidare. O quasi. I sistemi di automazione sono infatti sempre più raffinati, e la scienza e la tecnica si adoperano con inesauste ricerche per fare in modo che ogni viaggio in auto sia più sicuro. Facile. Semplice. Confortevole. Ma naturalmente l’idea della macchina a guida robotica che sognavano già i primi scrittori di fantascienza crea anche delle perplessità: del resto, se consideriamo che siamo ancora molto indietro per quel che concerne l’emancipazione dai combustibili fossili, l’ibrido e ancor di più l’elettrico, anche a causa di alcuni pregiudizi in merito, ma soprattutto per l’annoso problema della poca autonomia delle batterie e della difficoltà di ricaricare i mezzi.
Per non parlare del fatto che si parla da decenni di incentivare il servizio di trasporto pubblico ma in realtà per moltissimi l’unico modo per muoversi nella vita di tutti i giorni senza imbarcarsi in veri e propri cammini della speranza, con buona pace di Pietro Germi, tra autobus che scioperano e metropolitane che non passano è ancora il mezzo proprio. In realtà è in corso un processo nuovo di trasporto pubblico e mobilità integrata, l’interesse è alla base del documento programmatico del MIT – Connettere l’Italia dove si disserta su una articolata esplicitazione di strategie di settore, azioni, interventi secondo una logica di accountability e di visione ampia, una macchina che faccia proprio tutto da sé pare un’utopia. Il problema però è specialmente etico: per dirla in soldoni e fare un esempio grossolano, se è la macchina che guida, è la macchina che eventualmente crea l’incidente e investe qualcuno? È la casa automobilistica che si prende la colpa?
Su questi e molti altri temi riflette – anche sull’ultimo numero de L’Automobile – Luciano Floridi, professore di Filosofia ed Etica dell’Informazione all’università di Oxford, secondo cui importante è, come in tutte le cose, la moderazione, anche nel delegare tutto all’Intelligenza Artificiale, che è certamente un grande progresso ma bisogna riflettere a lungo sull’approccio per affrontarla. La strada lo ricordiamo ha un ruolo sociale, la mobilità – moderna e sostenibile – un diritto da garantire a tutti.