Anas (Gruppo FS Italiane) e il Russian Direct Investment Fund (RDIF) hanno firmato a Mosca due accordi per lo sviluppo congiunto di investimenti pari a oltre 11,6 miliardi di euro riguardanti 1.100 km di infrastrutture stradali in Russia.
L’accordo firmato dall’Amministratore Delegato di Anas Gianni Vittorio Armani, alla presenza del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte e del Presidente russo Vladimir Putin, sancisce la partecipazione di Anas, tramite Anas International Enterprise (Aie), nell’implementazione di progetti autostradali a pedaggio individuati nel “Piano generale per la modernizzazione e sviluppo delle infrastrutture chiave in Russia”.
In base all’accordo, Anas assume il ruolo di co-concessionario per tratte autostradali, svolgendo attività di operation & maintenance, servizi di gestione autostradale e formazione soprattutto nel settore degli impianti e delle tecnologie di pedaggio e di controllo del traffico. In particolare, l’accordo riguarda i seguenti progetti infrastrutturali:
– costruzione e gestione di una tratta del by-pass di Krasnodar sulla M4 Don nella parte occidentale del paese (per una lunghezza totale di 52,6 km) dal valore complessivo di circa 450 milioni di euro, per la quale Anas sarà Co-concessionaria insieme a RDIF ed erogherà servizi di operation e maintenance.
– ammodernamento e gestione dell’autostrada M4 a nord di Rostov/Don (Sezione 3, per una lunghezza totale di 309 km) dal valore di oltre 70 milioni di euro per la quale sarà Anas Co-concessionaria insieme a RDIF. La tratta, partendo da Mosca, raggiunge Novorossiysk passando per Voronezh, Rostov-sul-Don e Krasnodar.
L’accordo riguarda anche il futuro coinvolgimento di Anas nella costruzione della superstrada Moscow-Nizhny Novgorod-Kazan, all’interno del corridoio di trasporti internazionale Europe-Western China (della lunghezza totale di circa 729 km). Il progetto Mosca-Kazan, uno dei più grandi progetti autostradali previsti nel prossimo futuro, è destinato a connettere velocemente Europa e Cina e prevede lavori per un valore che potrà sfiorare i 10 miliardi di euro.