Dopo 20 anni l’odissea spaziale della sonda Cassini inizia il suo Gran Finale. La missione internazionale Cassini-Huygens che dal 2004 orbita intorno a Saturno trasmettendo dati sul pianeta, i suoi anelli e le sue lune e le immagini affascinanti che potete sfogliare in questa galleria fotografica, è entrata nella sua fase conclusiva che prevede una serie di spettacolari immersioni nello “stretto” interstizio spaziale tra il pianeta gassoso e i suoi anelli, fino al tuffo finale nella sua atmosfera in programma il prossimo 15 settembre.
Il 26 aprile 2017 è avvenuto il primo ‘dive’ interstellare. Ultima tappa della missione il 22 aprile scorso quando la sonda ha eseguito con successo il suo 127esimo ‘flyby’ di Titano, sorvolando a una distanza di circa 979 Km la più grande luna di Saturno.
La manovra ha messo la sonda sulla traiettoria corretta per il “gran finale”, nella zona compresa tra il pianeta e il bordo interno degli anelli. “Con quest’ultimo ‘flyby’ siamo in assetto per il Gran Finale;” ha commentato Earl Maize, project manager di Cassini, “La sonda ormai è su una traiettoria balistica che, anche in caso di possibili futuri aggiustamenti, entrerà definitivamente nell’atmosfera di Saturno il prossimo 15 settembre, qualsiasi cosa accada.” Grazie all’incontro ravvicinato con la massa di Titano Cassini ha acquistato velocità e in questo momento viaggia a 860,5 metri al secondo.
E’ con questa spinta che la sonda si ègettata per la prima volta nello spazio tra Saturno e i suoi anelli dando il via alle 22 sequenze di immersioni ognuna della durata di circa una settimana, che porteranno la missione Nasa-Esa-Asi all’appuntamento conclusivo. A metà settembre Cassini invierà l’ultimo set di dati sul pianeta prima di “suicidarsi” precipitando dentro la sua atmosfera.
Una conclusione scenografica decisa dal team di Cassini già nel 2010 quando gli ingegneri calcolarono la quantità esatta del carburante ancora a disposizione del veicolo spaziale. Cassini porterà a termine il suo lavoro a 20 anni dal lancio e dopo 13 anni di osservazioni ravvicinate, con una serie di tuffi che hanno l’obiettivo di raccogliere quanti più dati possibili sulla struttura di Saturno e sull’origine dei suoi anelli da una prospettiva assolutamente privilegiata, la più vicina di sempre.
Nessuna sonda è mai arrivata così vicino al pianeta. Cassini, durante il suo percorso di studi intorno a Saturno, ha realizzato numerose scoperte, svelando tra l’altro l’esistenza di un oceano con attività idrotermale sulla luna ghiacciata Encelado e mari di metano liquido su Titano.