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Infrastrutture, negli Stati Uniti 84 mila ponti sono obsoleti

L’invecchiamento delle infrastrutture costituisce un problema anche in America. Il “Wall Street Journal”, in un articolo di Cameron McWhirter e Shane Shifflett, affronta la questione dello stato dei ponti negli Stati Uniti e dei costi che sarebbero necessari per renderli nuovamente efficienti. Sono circa 84 mila i ponti che la Federal Highway Administration considera “funzionalmente obsoleti”.

Una dicitura che, tradotta, significa che non sarebbero più adeguati ad assolvere il loro compito a causa, ad esempio, di corsie troppo strette o mancanza di quelle di emergenza. Altri 56 mila ponti, sempre secondo l’agenzia americana, sono invece “strutturalmente deficitari”. Un quadro peraltro destinato ad aggravarsi: Barry LePatner, avvocato nel settore delle costruzioni e autore del libro Too big o fall: America’s falling infrastructure and the way forward , ha dichiarato al “Wall Street Journal” che “il problema è destinato a crescere poiché le risorse economiche sono insufficienti” per coprire questi lavori e anche la manutenzione dei ponti in buono stato.

La maggior parte dei fondi destinati alle autostrade e ai ponti – spiega il quotidiano nell’articolo – provengono dalle tasse federali sui carburanti (che corrispondono circa alle accise in Italia), che non sono state più ritoccate dal 1993. Questo ha portato ben 25 stati dell’unione ad aumentare le tasse locali sulla benzina o cercare delle formule alternative per trovare i fondi necessari a coprire gli interventi di ammodernamento. In proposito, il Presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, ha promesso mille miliardi di investimenti nelle infrastrutture, gran parte dei quali dovrebbe provenire da privati.

Il problema del reperimento delle risorse economiche da utilizzare per le infrastrutture si evolve, anche negli USA, attorno alla questione di chi dovrebbe accollarsi tali costi: investitori, utilizzatori (gli automobilisti) oppure i contribuenti. Un dibattito che si scontra con diverse correnti di pensiero, pressioni da parte delle lobby, strategie politiche e problemi di bilancio.