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In Italia in gennaio sono state prodotte meno auto

Nello scorso gennaio la produzione di auto in Italia ha fatto registrare non solo una forte battuta d’arresto ma anche una retromarcia importante. A dirlo sono stati Istat e Anfia.

Secondo Istat, nell’ambito dello stop della produzione industriale, quello dell’auto è il secondo calo in due anni e mezzo, da maggio 2014. Anfia, invece, ha spiegato che nel nostro Paese la fabbricazione di auto a gennaio 2017 è risultata in flessione del 4%, con circa 55.000 unità prodotte, a confronto con un gennaio 2016 che risultava in crescita del 45% (con circa 57.000 unità prodotte).

Un dato che, tuttavia, non sembra preoccupare più di tanto gli analisti del comparto. Ma è un fatto che ad essere stati colpiti sia proprio alcuni dei settori che nei mesi scorsi hanno spinto la ripresa dell’intera industria.

Anfia dal canto suo punta il dito sulle buone prestazioni del mercato e delle esportazioni. “Anche nell’anno da poco iniziato, comunque, export e mercato interno – ha spiegato l’Associazione – continuano a sostenere i volumi produttivi. Guardando al primo bimestre del 2017, infatti, il mercato presenta volumi in crescita per tutti i comparti: +8,1% le autovetture, +7,2% i veicoli commerciali leggeri, +37,5% gli autocarri, +59,3% gli autobus, +11,4% i rimorchi e semirimorchi pesanti, con l’eccezione dei rimorchi leggeri che presentano una contrazione del 2%.

Le proiezioni del mercato auto per il 2017, come noto, sono positive e stimano volumi di immatricolazioni attorno a 1,91 milioni di unità, dopo un 2016 che ha superato 1.825.000 unità”. Sempre Anfia, poi, ha approfittato dei dati Istat sulla produzione per ricordare che nel 2016 le esportazioni di autoveicoli dall’Italia hanno raggiunto un valore di 21,21 miliardi di euro (+6,3%), rappresentando il 5,1% di tutte le esportazioni, mentre le importazioni di autoveicoli valgono 30,18 miliardi di euro (+23,3%), pari all’8,3% di tutte le importazioni italiane.

Gli Stati Uniti rappresentano, in valore, il primo Paese di destinazione per l’export di autoveicoli dall’Italia, con una quota del 18,8%, seguiti da Germania e Francia, con quote, rispettivamente, del 13% e 12,5%”.