Il quadro di accessibilità viabilistico a Expo 2015
Expo 2015, inaugurata lo scorso 1° Maggio, dispone di un quadro infrastrutturale che consente l’agevole accessibilità sulle tre principali porte. La porta Ovest è accessibile tramite la linea metropolitana M1 stazione di Rho Fiera, mediante la stazione ferroviaria in cui fermano tutti i convogli dall’AV alle Linee S del trasporto suburbano e tramite il sistema stradale che già consentiva l’accesso ai parcheggi di Fiera Milano; la porta Sud – denominata Merlata – è accessibile mediante il sistema autostradale e tangenziale; la porta Est infine – denominata Roserio – è accessibile tramite la strada realizzata in due lotti (Lotto 1A e Lotto 1B) dal Comune di Milano che fa da collegamento tra Via Eritrea e il sito Expo.
I soggetti attuatori e l’affidamento dei lavori
Il Lotto 1B della strada in corso di costruzione consente di collegare la zona di Cascina Merlata, sul lato lungo Sud del sito espositivo raccogliendo tutte le percorrenze autostradali e dalla tangenziale Ovest, con la porta Est del sito Expo 2015.
Il tutto avviene mediante due sottopassi realizzati (uno per senso di marcia) con manufatti a spinta inseriti sotto il parco ferroviario tra la stazione di Milano Certosa e lo scalo Fiorenza. Il soggetto attuatore dell’intervento è il Comune di Milano – Direzione Centrale Tecnica che svolge con i propri tecnici il ruolo di Responsabile unico del procedimento; la progettazione e la Direzione dei Lavori sono state affidate alla Società Metropolitana Milanese SpA e l’Impresa realizzatrice delle opere è costituita in ATI dalle Ditte SALC (Gruppo ICS, Capogruppo), DAF e Elios.
L’intervento infrastrutturale
Il tracciato planoaltimetrico
L’infrastruttura realizzata ha uno sviluppo nei due sensi di marcia di circa 1.600 m e ha una parte di poco più di 350 m realizzata in galleria sotto l’importante fascio binari ferroviari posti nella zona tra la stazione di Milano Certosa e quella di Rho Fiera.
La strada che crea un tutt’uno viabilistico con il Lotto 1A inizia a raso in Via Stephenson dove mantiene le due corsie più esterne a raso per raggiungere in andata e in ritorno la porta Est di Expo, mentre le due corsie centrali iniziano a configurare l’importante rampa di discesa e salita ai due sottopassi ferroviari con canne di lunghezza pari a quasi 100 m.
Dopo i sottopassi l’infrastruttura presenta la rampa di risalita verso la viabilità di zona Cascina Merlata attraversando parzialmente i sedimi della ex cava Triboniano. La chiusura dell’infrastruttura avviene con l’innesto sulla rotatoria realizzata di recente da Infrastrutture Lombarde.
Le problematiche ambientali e le tecniche costruttive
Progettare e realizzare quest’opera ha significato affrontare una serie di difficoltà ingegneristiche notevoli, sia dal punto di vista classico, cioè strutturale e stradale, ma anche dal punto di vista ambientale e di realizzazione delle due gallerie spinte sotto i 16 binari ferroviari.
La tematica ambientale in breve
La prima tematica molto delicata è stata quella di natura ambientale, in quanto la parte a Sud del parco ferroviario dell’infrastruttura doveva essere realizzata all’interno del sedime di una ex cava colmata. Anche se il tempo a disposizione per la progettazione è stato estremamente compresso, sono state condotte numerose campagne d’indagine ambientale sia sulle caratteristiche dei terreni, delle acque e dei gas eventualmente presenti nel corpo cava.
La situazione è da subito parsa complessa sia per la natura dei terreni da smaltire (molto costosi), sia per la presenza di sacche di gas (in prevalenza metano) presenti nel corpo cava, probabilmente dovute a materiale organico e vegetale ancora in fase di trasformazione.