Guardando ai dati di vendita e alle dinamiche di mercato delle macchine per costruzioni, il CECE (Committee for European Construction Equipment) definisce il 2023 un anno di transizione per il settore europeo delle macchine da costruzioni. In un contesto di grave contrazione del settore costruzioni e di aggravamento delle crisi geopolitiche, gli ordinativi hanno subito un forte calo.
È stato anche un anno a due facce. Dopo un primo semestre di tenuta, che viveva ancora del portafoglio ordini accumulato nel 2021/2022, si è visto un peggioramento generalizzato dall’estate in poi.
Le vendite sul mercato europeo si sono attestate quindi sul -10%, ma con notevoli differenze tra i vari segmenti e le varie regioni.
Le macchine stradali – soprattutto quelle leggere per la compattazione – sono state le principali responsabili del calo generale con -21% rispetto al 2022, anche se le macchine stradali più grandi sono ancora cresciute del 3%.
Le macchine movimento terra hanno di fatto mostrato una buona tenuta, con un +3% sull’anno. Questo risultato è dato da un T1 di forte crescita (+9%) con la consegna di macchine ordinate e non finite per problemi di fornitura componenti. Dopo due trimestri di sostanziale stabilità, l’ultimo trimestre si è concluso con un calo del 13%. Questa dinamica negativa, unita al nostro Business Climate Index che certifica il continuo calo degli ordini, fa già presagire un inizio 2024 difficile.
Le vendite di gru a torre sono addirittura aumentate del 16%. È fondamentale, tuttavia, mettere in prospettiva lo sviluppo di quest’ultimo segmento. Gli sforzi di ricostruzione in Turchia dopo il devastante terremoto hanno avuto un’enorme influenza sui numeri complessivi delle vendite.
Escludendo il mercato turco, le vendite europee di attrezzature per il calcestruzzo e di gru a torre non sono cresciute, ma anzi hanno registrato cali rispettivamente del 20% e del 27%.
Proprio la Turchia è l’esempio perfetto di disparità regionale, con una crescita delle vendite del 42%. Al di là di questo, la crescita si è limitata ai mercati dell’Europa meridionale, ad eccezione dell’Italia, dove la curva di crescita degli ultimi due anni si è conclusa nel 2023.
Tutte le altre regioni – mercati nordici, CEE e mercati dell’Europa occidentale – hanno registrato livelli variabili di moderato calo delle vendite dopo aver raggiunto il picco all’inizio del 2023.
Guardando oltre l’Europa, lo sviluppo positivo degli importanti mercati di esportazione del Nord America e del Medio Oriente ha aiutato i produttori europei a migliorare significativamente le loro prestazioni commerciali complessive, motivo per cui molti operatori hanno registrato una crescita del fatturato aziendale nonostante un mercato europeo stagnante.
Per maggiori informazioni, visitate www.cece.eu.