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Trevi invia i primi tecnici per mettere in sicurezza la diga di Mosul

«I primi tecnici sono arrivati a Mosul, ci sarà una forte attività preparatoria che si concluderà a fine estate per creare l’insediamento, poi 12 mesi di attività 24 ore su 24 che coinvolgerà 500 persone per intervenire sulle fondazioni».
Stefano Trevisani, amministratore delegato del Gruppo Trevi, spiega le ultime novità sui lavori per la messa in sicurezza della diga di Mosul, in Iraq, dove «si è arrivati a chiudere il contratto con il supporto dell’esercito italiano e della coalizione, gli unici a poter fornire sicurezza in quell’area».

«L’operazione di manutenzione riguarderà i tunnel di scarico, le valvole di sicurezza del bacino: una è bloccata. La commessa vale 280 milioni di euro.
Gran parte degli interventi verrà fatta in una galleria lunga 3,5 km, a circa 120 metri dalla cresta della diga, dove si opererà con tecnologie di perforazione per intercettare le fessure e sigillarle con adeguate tecnologie. A Mosul sfrutteremo l’esperienza di tanti anni di lavoro con il genio militare Usa, nostro cliente dal 2001».

La fine dei lavori è prevista ad ottobre 2017, «ma la diga – sottolinea Trevisani – avrà una soluzione permanente solo con la costruzione di una sorta di schermo protettivo, dipenderà dalle autorità irachene. Era il progetto del bando iniziale del 2009, finora mai aggiudicato. Con l’esperienza fatta in più di 180 interventi, ci sentiamo pronti anche per lo schermo, che potrebbe essere realizzato in 5-6 anni».