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Manutenzione straordinaria Anas a 420 milioni nel 2016

Il presidente dell’Anas, Gianni Armani, in audizione in Senato, ha spiegato che la società «ha accelerato in modo strutturale la spesa per la manutenzione straordinaria, arrivando a 420 milioni nel 2016, un record, il 35% in più dell’anno scorso, quasi il doppio della media degli ultimi 10 anni». L’obiettivo è salire a un miliardo di euro nel giro di qualche anno.

Armani ha poi fatto il punto sul piano pluriennale: prevede 23 miliardi di euro di investimenti, di cui 10 miliardi già finanziati e 5,3 aggiunti il 1° dicembre dal Cipe con Fondi Fsc. «Oltre 23 miliardi di euro – ha spiegato Armani – è il valore degli investimenti che prevediamo di attivare nei prossimi cinque anni, rivolti alla manutenzione straordinaria, al rafforzamento degli asset infrastrutturali strategici del paese, al miglioramento degli accessi in città e al potenziamento dei collegamenti intermodali.

Oltre 16 miliardi sono già finanziati, 4,4 miliardi sono risorse disponibili ai quali si aggiungono 6,6 miliardi provenienti dalla legge di stabilità 2016 e, con la recente approvazione da parte del Cipe del piano operativo fondo sviluppo e coesione 2014-2020, Anas ha ottenuto ulteriori 5,3 miliardi di euro. Sono risorse importantissime – ha osservato Armani – che premiano la programmazione pluriennale e permettono ad Anas di migliorare ulteriormente la qualità dei servizi offerti».

Armani ha poi confermato che restano irrisolti i nodi degli ultimi mesi: blocco delle assunzioni, fondi per il contenzioso, contratto di programma con l’autonomia. Il ministro Delrio aveva promesso di risolvere tutto, ma ora la crisi rischia di complicare le cose, anche in vista della fusione nel Gruppo Fs.

«La riforma Madia continua a valere per Anas». Il presidente Armani lo conferma a margine dell’audizione, a chi gli chiede delle conseguenze della sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato illegittime alcune parti della riforma della Pa. Rispetto al decreto ad hoc in vista dell’uscita dalla pubblica amministrazione e per lo sblocco del contenzioso Anas, Armani valuta che «trattandosi di provvedimenti importanti per garantire l’efficienza di Anas, restiamo fiduciosi che le nostre istanze trovino attuazione».

«L’integrazione tra Anas e Fs – sostiene Armani – è una grande opportunità per il sistema Paese, farà nascere un polo nazionale nei trasporti con importanti riflessi positivi», per cui «le cose giuste» come questa «dovrebbero essere raccolte da chiunque».

Armani risponde, a margine della sua audizione al Senato, a chi gli chiede se le dimissioni annunciate dal presidente del Consiglio Matteo Renzi possano impattare sulla tempistica del progetto. «L’autonomia finanziaria di Anas non necessita di alcun provvedimento normativo ulteriore, essendo già inquadrata nell’ambito del Contratto di Programma che è in corso di finalizzazione», spiega Armani, per il quale – ribadisce – dalla fusione strade-ferrovie è «un’operazione che dà efficienza» e «crea un grande campione nazionale in grado di competere all’estero». Insomma, ne deriverebbe un’opportunità per il paese «indipendentemente dal tema politico ma ci vuole un governo che esprima il suo ruolo da azionista».