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Accordo sul Piano Juncker: salvaguardato un miliardo per ricerca e infrastrutture

Il Parlamento europeo e il Consiglio Ue hanno trovato un accordo sul funzionamento del Piano Juncker per gli investimenti. I due principali risultati sono che viene certificato che i contributi degli Stati non verranno conteggiati all'interno dei vincoli del Patto di Stabilità e che verrà salvaguardato uno dei sei miliardi che dovevano essere presi dalle linee del bilancio comunitario destinate a ricerca e infrastrutture.

“Un contributo nazionale agli investimenti, che sia di un Paese membro o di una banca di promozione o di una banca che agisce a nome dello Stato, sarà registrato nei conti pubblici del Paese interessato ma considerato come misura ‘una tantum’ (ovvero non di natura strutturale, ndr) e non sarà preso in conto ai fini del rispetto del Patto di Stabilità e di Crescita”, ha confermato in una conferenza stampa a Bruxelles, il vicepresidente della Commissione europea Jyrki Katainen, illustrando i contenuti dell’accordo raggiunto nella notte dopo ore di difficili trattative.

Insomma i contributi alle piattaforme di investimenti strategici del Piano Juncker da parte dei Paesi Ue, delle loro banche di promozione e sviluppo, nel caso dell'Italia della Cassa Depositi e Prestiti, o di qualsiasi banca che agisca a nome dello Stato non saranno presi in conto. Finora, la Commissione europea aveva stabilito che i contributi dei Paesi membri al piano Juncker da 315 miliardi di euro non fossero considerati ai fini del rispetto del Patto di Stabilità solo nel caso in cui fossero stati attribuiti al “Fondo di garanzia” (che copre tutti i progetti europei), ma non aveva chiarito cosa sarebbe stato dei contributi degli Stati destinati direttamente alle “piattaforme d’investimento”, che hanno carattere settoriale o nazionale.

L'altro punto importante che risulta dalle trattative è stata la salvaguardia di uno dei 6 miliardi che dovevano essere presi per alimentare il fondo di garanzia da due dei programmi più importanti del quadro pluriennale di bilancio 2014-2020: “Horizon” per la ricerca e “Connecting Europe Facility” (Cef) per il finanziamento delle infrastrutture di rete (trasporti, energia e telecomunicazioni).