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Disquisendo su contravvenzioni e incidentalità

Aumentano le multe, calano i pagamenti e su come diminuire efficacemente le cause di incidenti c’è ancora molto da fare

Disquisendo su contravvenzioni e incidentalità

Digressione

Tra l’altro, che l’eccesso di velocità sia una delle principali cause di incidente è innegabile, ma sembrerebbe anche che tra le cause preminenti sia quella più in calo, ancorché più facilmente verificabile e sanzionabile.

Della triade maledetta (distrazione, mancato rispetto della precedenza ed elevata velocità), che rappresenta circa il 41,5% dei casi di incidentalità, la distrazione resta comunque al primo posto (dati ISTAT 2017: 16,2%).

Secondo ANIA (http://www.aniapedia.it/rapporto_aci-istat), le quattro infrazioni più sanzionate sulle strade italiane nel 2016 sono state: eccesso di velocità (2.660.951), mancato uso di cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta per i bambini (196.358), assenza di copertura assicurativa (173.298) e uso del cellulare al volante (158.753).

In realtà, analizzando direttamente i dati ISTAT si scopre che nell’elenco mancano alcune voci: e se le multe inerenti l’obbligo di precedenza (art. 145 CdS), che sono 36.646, non rientrano nemmeno nella “top ten”, dovrebbero però comparire quelle per l’inosservanza della segnaletica orizzontale e semaforica (363.082) e – soprattutto – le contravvenzioni inerenti la sosta e la fermata, che sono state 3.349.522 (e tale valore potrebbe essere in difetto, dato che ISTAT considera solo la Polizia Locale dei comuni capoluogo).

Quindi, riassumendo, la sosta vietata (selvaggia per antonomasia e certamente deprecabile) risulta essere la più sanzionata (e raramente causa di incidenti); l’eccesso di velocità, una delle tre principali cause di incidenti, risulta molto sanzionato (e i risultati si sono apprezzati); sul mancato rispetto della precedenza e sulla distrazione… diciamo che ci si deve lavorare e si può migliorare.