Pubblicati dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica gli esiti del primo bando 2023
Sono 4718 i progetti selezionati dal Ministero dell’Ambiente e della sicurezza Energetica (MASE) per realizzare colonnine di ricarica per auto elettriche nei centri urbaniper un importo complessivo di circa 70 milioni di euro, come reso noto da un comunicato stampa del Ministero.
I vincitori del bando avranno 12 mesi di tempo per realizzare le infrastrutture e il finanziamento ottenuto coprirà fino al 40% dei costi di realizzazione delle stazioni di ricarica.
Un bilancio positivo quello del primo bando 2023 dedicato alla misura del PNRR che prevede lo sviluppo di infrastrutture di ricarica super rapida (da 175kwh) sulle strade extraurbane, escluse le autostrade, e rapida (da almeno 90 kwh) nei centri urbani. L’obiettivo della pubblicazione dei due avvisi di gara, avvenuta a maggio scorso, è quello di aggiudicare contratti per la realizzazione di 4mila colonnine nelle aree urbane italiane.
In merito all’Avviso pubblico per le ricariche sulle superstrade, non essendo stato possibile, selezionare progetti, il Ministero – come si legge nella nota diffusa – si è invece già attivato con gli operatori interessati per stimolare una partecipazione più ampia. In base ad un accordo con l’Unione Europea, i fondi destinati alle strade extraurbane non andranno perduti. Il Mase potrà comunque emettere un nuovo bando con scadenza al 2024.
A questi primi due avvisi pilota seguiranno ulteriori procedure di selezione. L’ambizioso progetto è quello di accelerare la decarbonizzazione dei trasporti in Italia, installando almeno 21.000 colonnine entro giugno 2026 con un investimento economico di 713milioni di euro.
I segnali sono sicuramente incoraggianti se si guarda agli ultimi report degli operatori del settore. Motus – E, associazione che rappresenta le aziende che operano nel comparto elettrico, nell’ultimo report relativo ai primi tre mesi del 2023 ha registrato 4041 nuovi punti di ricarica a uso pubblico, 340 nuove colonnine di ricarica a settimana. Se pur lontani dagli apripista europei, come Francia e Germania, i numeri italiani negli ultimi due anni – in quanto a infrastrutture di ricarica – sono letteralmente raddoppiati.