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Cresce in Italia la mobilità condivisa. Milano capitale

I dati emersi dal settimo rapporto nazionale sulla sharing mobility

La sharing mobility continua a crescere e segna un + 41% rispetto al 2021. 49 milioni di viaggi all’attivo e numeri abbondantemente superiori al 2019, anno prepandemia. 

È questo lo scenario, estremamente positivo, emerso dal settimo rapporto nazionale sulla sharing mobility presentato a Roma in occasione della Conferenza “Lesscars: decarbonization of urban mobility”, organizzata dall’Osservatorio Nazionale della Sharing Mobility (in collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Ministero dell’Ambiente e della Scurezza Energetica e la Fondazione per lo sviluppo Sostenibile presso la sede di cassa Depositi e Prestiti).

Diffondere la cultura della mobilità condivisa e investire su essa è anche una delle tematiche delineate dal Piano nazionale di transizione Ecologica, il testo programmatico che risponde alla sfida europea dell’Agenda 2030: preservare il nostro pianeta e assicurarne una crescita sostenibile.
 
Lo slogan del convegno è chiaro: Less cars, meno macchine per decarbonizzare il settore dei trasporti.  Nell’arco di 7 anni, sulla base dei dati presentati, si prevede una riduzione di ben 18 milioni di tonnellate di gas serra. Le condizioni alla base di questo cambiamento sono tre:


1.         ampliamento delle auto elettriche, con almeno 6,6 milioni di elettriche e ibride plug-in sulle strade italiane;
2.         4,5 milioni di auto private in meno rispetto ad oggi, raggiungendo le 600 auto ogni 1.000 abitanti (contro le attuali 683);
3.         aumento del 30% dell’offerta di trasporto pubblico e di sharing mobility.
 
Una grossa sfida per l’Italia che però, dallo scenario delineato, rimane ancora divisa in due con una grande distanza tra Nord e resto del Paese in tema di veichle sharing con Milano che si conferma la capitale del fenomeno sia dal punto di vista della domanda che dell’offerta (14,8 milioni di noleggi complessivi e 30.700 veicoli a disposizione dei cittadini). La segue Roma, 12 milioni di noleggi e 29.300 mezzi nelle flotte in sharing. 
 
Segno positivo per tutti i settori della cosiddetta micromobilità a emissioni zero con 43 milioni di viaggi nel 2022 a bordo di monopattini (+ 39%), biciclette condivise (+108% per il free floating – la prendi e la posi dove vuoi – e +24% per la station based), scooter elettrici (+42%).

È stato calcolato che in Italia la flotta della micromobilità è la più consistente con 107mila veicoli leggeri, piccoli e agevoli per muoversi nelle metropoli e ad emissioni zero. Fenomeno interessante quello dello scootersharing, con la chiusura di 12 servizi su 22. Se pur elettrici e a emissioni zero, gli italiani preferiscono le bici o i più moderni monopattini. In particolare Milano, da un confronto con le città europee è risultata essere la terza città in Europa per incremento della micromoblità in sharing (+21%).
 
Noleggi più lunghi con distanze coperte più ampie. Anche se il numero dei viaggi è sempre inferiore al 2019, è il fenomeno della durata del noleggio che è cambiato. Definito un vero e proprio “cambio pelle” dall’Osservatorio è il dato più significativo del carsharing. Si usa la macchina ma non per piccoli spostamenti ma per distanze medio-lunghe. Da tenere sott’occhio l’offerta dei veicoli: 800 macchine in meno nel giro di un anno. 
 
Il mercato descritto è effervescente con spostamenti degli operatori all’interno delle città italiane ed europee.  In alcuni casi nel 2022 ci sono state chiusure e ridimensionamenti. Nonostante ciò il fatturato complessivo generato dal settore del vehicle sharing in Italia cresce superando i 178 milioni di euro nel 2022, registrando un incremento del 38% rispetto al 2021 e più che raddoppiando il dato del 2020.

I comuni italiani ed europei tornano protagonisti dal lato della regolamentazione, sono più attenti a ciò che avviene per le strade e tendono ad imporre una riduzione del numero di veicoli presenti. Basti pensare a Parigi con il ban dei monopattini o alle riforme che verranno introdotte con il nuovo Codice della Strada italiano.