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A Roma tra Pnrr e Giubileo si dovranno spendere quasi 19 mld. Occorre un patto tra pubblico e privato

Roma rischia di non riuscire a spendere i fondi stanziati. Il presidente di Ance Roma-Acer, Antonio Ciucci, ha chiesto un tavolo permanente tra Roma Capitale, Governo, stazioni appaltanti, imprese, professionisti, con l’obiettivo di controllare l’avanzamento delle opere e intervenire rapidamente in caso di criticità.

Ciucci ha anche presentato il nuovo Osservatorio sulle opere Pnrr e Giubileo 2025 che Acer realizza con l’Osservatorio Recovery Plan dell’Università Tor Vergata. Roma ha davanti a sé opportunità che non può sprecare – ha detto Ciucci – e non possiamo negare che ci siano difficoltà. L’Osservatorio è uno stimolo affinché tutti, conoscendo ciò che c’è da fare, possano dare un contributo: è nostra convinzione che, per farcela, serva spirito di coesione.

La progettazione è avviata per il 25% dei lavori Pnrr e conclusa solo per il 13%, mentre la percentuale delle gare partite è ferma al 15% e i lavori avviati all’8%. Sul fronte Giubileo, invece, «è ancora tutto da costruire».

Roberto Gualtieri ha detto: «Bisogna rafforzare un grande patto tra pubblico e privato». Sono previsti investimenti fino a 18,8 miliardi, se si considerano i 5,8 necessari per Expo 2030. Nella cifra totale rientrano 2,6 miliardi di opere Pnrr, 1,3 miliardi del piano Giubileo, 4,2 miliardi di fondi nazionali aggiuntivi e 4,8 miliardi di altri fondi in cui sono compresi i fondi strutturali europei.

La parte più consistente di investimento è la mobilità sostenibile con 7 miliardi cui seguono l’economia circolare e la gestione idrica con 3,3 miliardi, la rigenerazione urbana con 3,3 miliardi e verde urbano con 3 miliardi. Il conto del nuovo Osservatorio Acer, che prevede gli interventi regionali Pnrr ma esclude Expo, è di 16,6 miliardi (di cui 6 Pnrr e Giubileo).

Nell’incontro si è parlato anche del codice appalti. Ciucci ha lamentato lo scarso coinvolgimento delle imprese e il fatto che non si affrontino i veri problemi del settore, fase autorizzativa e fase esecutiva. Da modificare anche l’illecito professionale, la revisione prezzi e la norma sulle varianti.

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