(come riportato su Le Strade dell’Informazione)
Lo rilevano i dati di Acea. Flessione nei mesi estivi, -11,9% a luglio e -5,4% in agosto
Nei primi otto mesi del 2021, la domanda di veicoli commerciali nuovi nell’Unione Europea è aumentata del 24,0% per raggiungere 1.292.628 unità, nonostante i deboli mesi estivi. Calo infatti nei mesi di luglio e agosto dopo cinque mesi di crescita consecutivi, rispettivamente un -11,9% e un -5,4% in agosto rispetto agli stessi mesi del 2020.
Lo indicano i dati diffusi da Acea, l’Associazione dei costruttori di autoveicoli europei, e riportati dalle agenzie di stampa, che rivelano come l’andamento metta in luce la decrescita della domanda di furgoni, che rappresentano l’83% del totale delle immatricolazioni di veicoli commerciali, mentre i segmenti degli autocarri e degli autobus hanno invece registrato una performance migliore rispetto allo scorso anno.
Le vendite hanno continuato a essere guidate dall’Europa centrale (+23,2%), mentre le nuove immatricolazioni nei principali mercati dell’Europa occidentale hanno subìto una contrazione sia a luglio che ad agosto.
Ognuno dei quattro grandi mercati dell’Ue ha registrato guadagni a due cifre finora quest’anno, anche se a un ritmo più lento rispetto alla prima metà dell’anno: Italia (+35,4%), Francia (+22,4%), Spagna (+16,0%) e Germania (+12,5%).
Dopo cinque mesi di crescita consecutiva, dovuta principalmente alla bassa base di confronto causata dalla pandemia del coronavirus, le immatricolazioni di furgoni nell’Ue hanno subito una contrazione sia a luglio (-15,7%) e agosto (-8,2%). Di conseguenza, i principali mercati della regione hanno tutti registrato notevoli cali durante questi ultimi due mesi.
Nei primi otto mesi del 2021, la domanda di veicoli commerciali leggeri nuovi in tutta l’Ue è rimasta positiva (+23,6%), beneficiando ancora dei notevoli guadagni registrati all’inizio di quest’anno e portando il totale a 1.078.235 unità.
Inoltre, la domanda di nuovi camion è finora aumentata del 27,9%, contando 195.247 unità immatricolate in tutta la regione. Con l’eccezione di Grecia e Cipro, tutti i mercati dell’UE hanno registrato alti guadagni percentuali a due cifre, e alcuni addirittura a tre cifre, durante questo periodo di otto mesi, compresi i quattro mercati principali.