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Gli appalti avranno tempi dimezzati per la nuova procedura di valutazione impatto ambientale

Il codice degli appalti semplificato ma non cancellato, eliminando, ove possibile, alcune norme rispetto alle direttive Ue, con uno spazio crescente per i contratti integrati di progettazione e lavori affidati a una stessa impresa, con una nuova lista di Commissari straordinari, con il rafforzamento della digitalizzazione delle gare accelerando la qualificazione dei concorrenti, con la concentrazione dei lavori su stazioni appaltanti affidabili, anche in chiave sostitutiva di amministrazioni deboli. Ancora, la proroga fino al 2026 delle norme straordinarie del Dl 76/2020, in particolare danno erariale, abuso d’ufficio, semplificazione delle certificazioni antimafia, conferenza di servizi semplificata e affidamenti senza gara.

I tempi per la valutazione di impatto ambientale risultano praticamente dimezzati, dai 310 giorni previsti dalla procedura ordinaria a 170 giorni con procedura accelerata per il Pnrr e il Pniec. In materia di Via, l’eliminazione delle duplicazioni dei pareri regionali e l’introduzione di una «stanza preliminare» che aiuterebbe i proponenti a innalzare la qualità progettuale e eventualmente bocciare subito i progetti privi di requisiti minimi.

La semplificazione dei procedimenti con le semplificazioni delle procedure di spesa in programmi come quelli del Piano energetico o del dissesto idrogeologico, dove stridono le competenze fra governo e regioni.

Sul decreto Recovery Semplificazioni, si profilano proposte importanti, che sembrano andare approfondire le questioni. Le prime bozze, con testi normativi e relazioni, che arrivano da singoli ministeri (Infrastrutture, Funzione pubblica, Transizione ecologica) o da commissioni interministeriali, come quella sul Codice degli appalti al ministero delle Infrastrutture, create per cercare punti di convergenza fra posizioni in partenza volte divergenti.

Rispetto ai due precedenti decreti lo Sblocca cantieri e il Decreto Semplificazioni, l’approccio sembra oggi invertito: dal metodo “catalogo”, con un lavoro Sblocca cantieri e il Decreto Semplificazioni di selezione dei Governi precedenti, si passa oggi a proposte che sembrano partite bene con l’attenzione focalizzata sui nodi che frenano opere pubbliche e private.

Il Pnrr non permette a nessuno di mettersi di traverso ed è interesse di tutti creare percorsi realmente veloci. Si dovrà affrontare una sfida complessa, con la guida di Palazzo Chigi. Una prima decisione il Governo l’ha presa: il decreto legge sarà unico. Altro fattore non irrilevante: stavolta sembra esserci una maggioranza larga per semplificare davvero.