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Giovannini: “Grandi opere, il piano sui tempi per i cantieri”

(Come riportato in una nota del MIMS)

Intervista del Ministro rilasciata al Corriere della sera.

Si riporta il testo dell’intervista che il Ministro Enrico Giovannini ha rilasciato al Corriere della Sera dal titolo “Grandi opere, il piano sui tempi per i cantieri” di Enrico Marro.

Nasce il piano per le Grandi opere: 29 commissari per 57 cantieri che valgono 83 miliardi. Il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini: per controllare i lavori il cronoprogramma sarà online. Verranno indicati inizio e fine dei progetti.

Ministro, lei ha nominato 29 commissari per 57 opere che valgono in tutto 83 miliardi. In media questo tipo di opere richiede 15 anni per la realizzazione. Con i commissari la media scenderà a quanto?
«Scenderà di molto – risponde il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini -. Intanto, alcune opere, come le ristrutturazioni dei commissariati o le cittadelle giudiziarie già ora non richiedono 15 anni. Inoltre, il grosso degli interventi riguardano Anas e Ferrovie, che hanno strutture qualificate di pre-progettazione e progettazione, il che ci farà guadagnare molto tempo.

Infine, i commissari potranno accelerare le procedure, ferme restando le valutazioni di impatto ambientale e paesaggistico, sulle quali, comunque, anche in vista del Pnrr, stiamo agendo per mettere in parallelo e non in sequenza le autorizzazioni. Per le opere di medie dimensioni contiamo di scendere a tempi di realizzazione di 5-6 anni, ma dipende dall`opera».

Quanti cantieri stanno per partire?
«Quest`anno partiranno 20 cantieri, 50 nel 2022 e 37 nel 2023. Si tratta soprattutto di cantieri ferroviari e stradali relativi a lavori già progettati. Tra la fine di quest`anno e l`inizio del prossimo sarà la volta dei primi presidi di sicurezza, poi, a cavallo del 2022-23, dighe e strutture idriche».

Ci sarà un cronoprogramma per ogni opera con la data di inizio e fine lavori?
«Certamente, abbiamo già raccolto questi dati: verrà indicato l`inizio dei lavori e anche la fine, dove c`è il progetto esecutivo, altrimenti solo la data d`inizio».

Il cronoprogramma sarà pubblico, i cittadini potranno controllare il rispetto dei tempi?
«Si, sarà pubblico, sul sito del ministero, entro la fine del mese».

E’ vero che presto nominerà altri commissari? Quanti?
«Entro aprile porterò la proposta in Parlamento, entro giugno saranno nominati. Non so dirle quanti. Le richieste delle parti politiche e delle stazioni appaltanti sono tante, ma non è che abbiamo un numero infinito di tecnici che possono fare i commissari. Dobbiamo quindi bilanciare le richieste con l`efficacia di eventuali nomine».

Ma per velocizzare i lavori non si potrebbe sospendere il codice degli appalti, come propone anche il presidente dell`Antitrust?
«Non è ciò che serve. La sospensione delle regole, senza sostituirle con altre, potrebbe provocare paralisi, anche perché non tutte le direttive europee in materia sono immediatamente applicabili. Bisogna invece procedere con una ulteriore semplificazione e reingegnerizzazione delle procedure. L`appalto è solo una delle fasi, ci sono anche la progettazione e i processi autorizzativi sui quali intervenire. Lo faremo per accompagnare il Pnrr, ma anche perché le misure decise con i decreti Semplificazioni e Sblocca cantieri sono in scadenza».

Con lo «scostamento di bilancio» il governo chiederà al Parlamento maggior deficit di 6 miliardi anno per 12 anni, per investimenti in più rispetto al Recovery plan. Di cosa si tratta?
«Di molte opere che vogliamo siano realizzate in sinergia con quelle inserite nel Pnrr. Per esempio, le linee regionali collegate alla realizzazione della alta velocità Salerno-Reggio Calabria, opera importante i cui primi lotti saranno finanziati con il Recovery plan e i successivi con il Fondo complementare per il quale si chiede lo scostamento. Si tratta di un fondo pluriennale per investimenti che consente alle pubbliche amministrazioni di programmare interventi sul medio periodo. Del resto, non tutto si esaurisce nel Pnrr, che pure stanzia 191 miliardi fino al 2026. Ci sono circa 80 miliardi di altre risorse europee della programmazione 2021-2027, oltre alle risorse già stanziate dal bilancio nazionale».

Un punto debole della lotta al Covid è stato il trasporto pubblico locale. Cosa sta facendo il governo?
«Detto che la materia è di competenza di Regioni, Province e Comuni, ho scritto ai presidenti della conferenza delle Regioni, dell’Anci e dell’Upi invitandoli a un tavolo permanente. Abbiamo fatto la prima riunione e lavoreremo anche con i ministeri dell`Interno e dell`Istruzione per assicurare un sistema adeguato in vista della graduale riapertura. Non è solo un problema di aumentare i mezzi – e ricordo che il governo ha stanziato ingenti risorse – ma anche di organizzare meglio gli orari scolastici per le superiori, tema su cui già lavorano i tavoli prefettizi, e di lavoro».