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Autostrade per l’Italia, trattativa in stallo. I Benetton cercano una intesa

I risultati sulla trattativa non hanno ancora prodotto sviluppi concreti. Potrà cambiare l’impostazione di Aspi, anche se l’accordo del luglio scorso non dovrebbe essere toccato dal nuovo governo. Il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, para che voglia proseguire sulle linee predisposte da Paola De Micheli, vincolando la chiusura della revoca della concessione alla firma dell’atto transattivo con cui si stabilisce il cambio di controllo del gestore.

Cassa Depositi e Prestiti unitamente ai i fondi esteri Blackstone e Macquarie hanno presentato un’offerta vincolante per Autostrade per l’Italia, di 9,1 miliardi; 18,6 miliardi compreso anche il debito. C’è difficoltà a trovare una intesa ma si ritiene congruo un valore tra gli 11 e i 12 miliardi. In un recente incontro tra gli advisor, si stanno valutando gli aspetti relativi alle garanzie sui contenziosi. Ma non su un miglioramento delle condizioni economiche.

Edizione holding della famiglia Benetton vorrebbe chiudere l’accordo. I Benetton avrebbero spedito ai vertici della controllata Atlantia una lettera e in particolare a Enrico Laghi, alla guida a novembre scorso, proprio per facilitare l’intesa che formalizzi la loro uscita dal capitale. Un elemento di incertezza rimane il rinnovo dei vertici di CdP, Fabrizio Palermo potrebbe essere riconfermato con un’intesa.