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Giovannini: un piano semplificazioni per accelerare la realizzazione delle opere pubbliche

(Come riportato dal Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili)

Il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili ne parla in un’intervista a La Repubblica.

Dopo il via libera al commissariamento di 58 opere già finanziate per circa 40 miliardi, per un valore complessivo di 66 miliardi, il ministro delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, in una intervista a La Repubblica, parla di un “piano semplificazioni” per accelerare la realizzazione delle opere pubbliche che potranno beneficiare anche delle risorse europee del Next Generation Eu.  

“Il Parlamento ha accettato la lista delle opere e dei commissari che avevamo presentato – spiega -. Si tratta di alte professionalità, come tecnici provenienti da Anas o dalle Ferrovie, già pronti a iniziare a lavorare.

La velocità di esecuzione dovrebbe essere elevata. Ho lavorato in questa prospettiva dal primo giorno in cui mi sono insediato. Entro aprile sarà poi pronto un secondo decreto per sbloccare altre opere da approvare entro giugno, È partita la ricognizione delle stazioni appaltanti. Ci vorranno alcune settimane. 

Entro aprile, ripeto, ci sarà una nuova lista di opere”. Entro aprile per intercettare le risorse del Next Generation Eu? “C’è un incrocio tra queste opere pubbliche, comprese alcune delle 58 già sbloccate, con i fondi europei.

Il Piano di ripresa e resilienza prevede che diverse opere possano essere finanziate con le risorse europee. Purché rispettino i vincoli previsti dalle regole di Bruxelles: servono progetti molto dettagliati e sostanziosi. E che abbiano un impatto positivo sull’economia e sulla vita di imprese e cittadini, in un’ottica di sviluppo sostenibile.

Il tutto entro il 2026 deve essere messo in esercizio”. Così, ad esempio, per una opera come la Salerno-Reggio Calabria in alta velocità, “vuol dire che entro il 2026 la tratta ferroviaria non necessariamente dovrà essere completata ma ci dovranno già essere lotti ‘funzionali’ già in esercizio dei quali i cittadini potranno beneficiare. Solo così arriveranno i soldi europei”.

Il governo pensa di ricorrere sempre ai commissari per velocizzare la realizzazione delle opere? “Solo quando sarà necessario, di certo se le opere si incaglieranno. Ma quella dei commissari non può essere l’unica soluzione. Il ricorso a questa soluzione sarà efficace nei casi che lo richiederanno.

Nei prossimi giorni annunceremo una iniziativa innovativa per sciogliere alcuni nodi nel sistema degli appalti in vista della stesura definitiva del Piano di ripresa e resilienza”, “il 40% del tempo complessivo ha a che fare con la capacità degli enti appaltanti a definire un progetto. Qui non c’entra il codice degli appalti ma il depauperamento di professionalità che ha subìto la nostra pubblica amministrazione”.

Giovannini annuncia poi che “con i ministri Roberto Cingolani, della Transizione ecologica, e Dario Franceschini, dei Beni culturali, inizierà a ragionare su come velocizzare le fasi di competenza ministeriale, tra cui la indispensabile valutazione di impatto ambientale”.