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Enrico Giovannini, ministro delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili “accorciamo le distanze”

(come riportato dal MIMS)

Intervista del Ministro rilasciata al Corriere del Mezzogiorno (supp. Economia)

Si riporta il testo dell’intervista che il Ministro Giovannini ha rilasciato al Corriere del Mezzogiorno (suppl. “l’Economia”) dal titolo “Infrastrutture così accorciamo le distanze” di Emanuele Imperiali.

Enrico Giovannini, ministro delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili, l’Alta velocità ferroviaria consente di spostarsi da Roma a Milano in meno di tre ore, da Roma a Torino in meno di 5 ore. Da Roma allo Stretto e da Roma a Palermo i tempi attuali minimi di percorrenza sono rispettivamente di 4 ore e mezza e mezza e di 12 ore. Che bisogna fare per superare questo inaccettabile divario infrastrutturale?

«Se c`è una priorità di questo governo per il Sud è quella di ridurre significativamente il gap infrastrutturale per migliorare la qualità della vita delle persone e di mettere le imprese nelle condizioni, anche logistiche, di contribuire alla ripresa del Paese.

Ricordo che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) prevede 48 miliardi di investimenti in infrastrutture e trasporti e di essi quasi la metà, 22,6 miliardi, circa il 47%, è destinata al Mezzogiorno. Una quota importante che potrà contribuire a colmare il divario infrastrutturale e della mobilità. 

Per quanto riguarda l`Alta Velocità ferroviaria, l`orientamento è senz`altro quella di ridurre i tempi di percorrenza delle tratte del Sud con quelle del Nord. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza, infatti, prevede il completamento della tratta ad alta velocità e alta capacità Napoli-Bari, e il completamento di lotti funzionali ad alta velocità sulle tratte Salerno-Reggio Calabria, Catania-Messina-Palermo, Roma Pescara e Taranto-Battipaglia.

Queste opere permetteranno di ridurre l`inaccettabile divario nella rete ferroviaria tra il Sud e il Nord del Paese. Tuttavia, le distanze si riducono non solo realizzando direttrici con caratteristiche di alta velocità ma anche potenziando le ferrovie regionali. E, in questa direzione, il Pnrr prevede risorse significative: 2,7 miliardi per le ferrovie regionali e ulteriori 2,4 miliardi per tratte di Rete Ferroviaria Italia di interesse regionale».

I porti meridionali movimentano più del 40% delle merci nazionali e svolgono un ruolo rilevante nel settore crocieristico, ma il Pnrr non contiene nessuna misura per rilanciare nel Mezzogiorno né il primo porto italiano container, Gioia Tauro, né il primo porto italiano nel cuore del Mediterraneo per il traffico energetico, quello di Augusta in Sicilia. Perché questa discrasia?

«Il mare e il sistema portuale sono centrali per il rilancio non solo del Mezzogiorno ma dell`intero Paese. Per questo, la prossima settimana incontrerò i presidenti di tutte le autorità portuali. Per il progetto sui porti d`Italia, con il Piano nazionale di ri- presa e resilienza, sono stati richiesti oltre 3,3 miliardi di euro, di cui 1,5 miliardi destinati ai porti del Sud, e interventi per migliorare l`intermodalità nei porti di Genova e Trieste».

Si ricomincia a parlare del Ponte sullo Stretto di Messina, esiste anche un progetto definitivo con l`individuazione del General contractor. Il Ponte può essere costruito con l`apporto di capitali privati e un contenuto apporto di capitale pubblico. Il governo intende realizzarlo o no?

«La Commissione tecnica sul collegamento stabile tra Calabria e Sicilia, istituita dal precedente ministro, concluderà i suoi lavori a breve. Capisco che ci siano molte aspettative su una decisione che si attende da tempo, ma la complessità e delicatezza del progetto richiede una attenta valutazione del governo e un approfondito dialogo con le amministrazioni locali e la società civile attraverso il dibattito pubblico. Dobbiamo individuare insieme la soluzione migliore.

 L`attraversamento stabile dello Stretto non è indipendente da soluzioni sistemiche che riguardano anche il potenziamento dell`alta velocità al Sud, come la Salerno-Reggio Calabria e la Catania-Messina-Palermo in Sicilia, due direttrici fondamentali che integrano il collegamento tra l`Isola e il continente. D`altra parte, il sistema dei trasporti attuale e futuro, anche grazie al Pnrr, è e sarà molto diverso da quello esistente 10 anni fa».

Le Zes meridionali sono imperniate sul Quadrilatero Napoli-Bari-Taranto-Gioia Tauro: un territorio portuale e logistico vasto che arriva fino ad Augusta. Ma intanto le Zone Economiche Speciali sono nel limbo, cosa intende fare per renderle concretamente aree di attrazione di investimenti esteri?

«Le Zone Economiche Speciali possono essere uno strumento utile per rendere le aree interessate attrattive per uno sviluppo industriale moderno. È in fase di valutazione da parte del governo e, in particolare del ministero della Coesione, un`ipotesi di riforma e rafforzamento di questo strumento per renderlo più efficace.

In questa prospettiva appare importante inserire nel Pnrr le infrastrutture di ultimo miglio tra porti, aree industriali, terminal logistici e la rete ferroviaria e stradale nazionale; su questo stiamo lavorando con il ministero della Coesione, le Regioni e le autorità di sistema portuale».

Si parla spesso di potenziamento dei trasporti al Sud ma si trascurano le Autostrade del Mare che possono diventare, invece, la leva principale della logistica meridionale. Cosa intende fare a riguardo?

«Le Autostrade del Mare potranno essere sicuramente una via alternativa per la mobilità delle persone e, soprattutto, delle merci.

Tuttavia, una tale ipotesi non può non richiedere un`attenta valutazione di impatto ambientale su un sistema marino già fortemente degradato. Per questo, è fondamentale la trasformazione in senso maggiormente ecologico dei porti e della flotta che transita nel Mediterraneo. 

Alcuni importanti progetti in questa direzione, come il piano nazionale per 
l`elettrificazione delle banchine nei porti, cold ironing, sono già inseriti nella proposta di Pnrr».