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(come riportato da Manuela Perrone su Enti Locali & Edilizia)
Costa ha annunciato un decreto legge contro il dissesto idrogeologico («Serve una norma unica») e ha ribadito la scommessa sul bonus 110%: «Il nostro intento è portarlo il più avanti possibile»
Sono due le promesse della politica agli Stati generali della green economy promossi in apertura dei saloni Ecomondo e Key Energy 2020. La prima è che, come ha assicurato il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, il Piano nazionale energia e clima sarà riscritto insieme a imprese, ministeri e Regioni «perché è la battaglia di tutti».
La seconda è
che il Governo saprà raccogliere la sfida del Recovery Plan italiano con i 76
miliardi per la transizione verso l’economia sostenibile, ovvero, in ossequio
ai criteri Ue, il 37% dei fondi destinati all’Italia.
«Quella della Commissione è una scelta non solo storica, ma di coraggio», ha
commentato il ministro degli Affari europei Vincenzo Amendola, ricordando che
«si è alzato il livello di ambizione: l’obiettivo intermedio al 2030 è la
riduzione almeno del 55% delle emissioni di gas serra, rispetto ai livelli del
’90» e assicurando che gli investimenti pubblici e privati saranno «adeguati»,
magari sostenuti da altri strumenti da studiare con Bruxelles, «come uno spin
off per investimenti verdi nel Patto di stabilità o il coinvolgimento di grandi
fondi o delle banche».
L’approccio
della neutralità climatica sarà il filo rosso dei progetti del piano italiano,
su cui si lavora da agosto. Tra le priorità, «l’impresa verde, l’economia
circolare, che è una forza del nostro Paese, l’agricoltura sostenibile, la
decarbonizzazione dei cicli produttivi» e, in un altro cluster, «la transizione
energetica e la mobilità sostenibile». Con la volontà di investire nella
produzione di idrogeno tramite rinnovabili e di inserire l’Italia nello
sviluppo dei consorzi.
Lo Stato ci sarà, rassicura il Governo, pure sul fronte della rigenerazione del
patrimonio e della valorizzazione del territorio. Costa ha annunciato un
decreto legge contro il dissesto idrogeologico («Serve una norma unica») e ha
ribadito la scommessa sul bonus 110%: «Il nostro intento è portarlo il più
avanti possibile, perché è motore di nuova economia e dà risposte a un
patrimonio edilizio che per il 75% è energeticamente vecchio e va rigenerato.
Ho anche appena firmato il decreto ministeriale che assegna i fondi del
protocollo di Kyoto per l’efficientamento energetico della Pa».
Duecento milioni per ospedali, scuole e impianti sportivi. Che lo sforzo debba
essere corale lo ha rimarcato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio: gli
appuntamenti del 2021 (la presidenza italiana del G20 e la co-presidenza, con
il Regno Unito, della Cop 26) devono essere occasioni per «consolidare il
multilateralismo e rilanciare l’economia globale oltre l’emergenza sanitaria».
Con un nuovo paradigma di crescita ad alto tasso di innovazione ambientale come
motore: «Sono 432mila le imprese che hanno investito in tecnologie verdi. Chi
ha scelto la sostenibilità è più competitivo nei mercati esteri