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300 milioni di euro per aiutare l’export? Prima servono altre manovre o sarà denaro buttato

Il ministero degli Esteri propone di stanziare 300 milioni di euro per aiutare l’export ma nessuno sembra riuscire a comprendere che esistono altre “manovre” che occorre fare prima degli stanziamenti perché l’export possa riprendere la sua corsa.

Un esempio proviene da uno dei settori da tempo in sofferenza: I trasporti eccezionali. Con i divieti introdotti, per motivi di sicurezza, senza però alcun preavviso, si bloccano attività aziendali dell’intera filiera e così i danni si estendono sull’export in generale.

Non sarebbe più equo risolvere le questioni, eliminare gli ostacoli, anziché annunciare il solito possibile stanziamento di risorse? Finite queste, i problemi infatti rimangono…

A denunciare ancora una volta la mancanza di una “visione globale” da parte del mondo politico italiano è il vicepresidente di Conftrasporto e Confcommercio Paolo Uggé che dal sito conftrasporto.it torna ad accendere i riflettori su un caso “dimenticato”, quello dei trasporti eccezionali, che dal giorno del crollo del ponte di Annone Brianza, in provincia di Lecco, due anni e mezzo fa, sono stati di fatto paralizzati dalla macchina burocratica, dal terrore che potessero avvenire altre tragedie simili peraltro ”annunciate” da una radiografia di ponti e cavalcavia in condizioni pessime, senza manutenzione e controlli.

E, dunque, a rischio di possibili crolli. “Nelle modifiche al Codice della strada si è normata la questione dei seggiolini per i bambini (buona cosa di per sè ma forse per quattro cretini non occorreva una norma di legge); si è legiferato anche sui monopattini, che non sarà facile conciliare con la sicurezza anche perché rimangono le incertezze applicative, ma sulle norme che incidono sulle attività di tanti operatori come i trasporti eccezionali, i tempi di pagamento, le revisioni sui mezzi pesanti, tutti temi che riguardano la sicurezza, non si è toccato nulla”.

Denuncia Paolo Uggè, non senza porre l’accento su un’altra prova dell’inadeguatezza della classe politica: “il tema dei divieti sulla libertà di circolazione, sempre più limitata a livello nazionale, ma addirittura ostacolata per le merci destinate all’esportazione. E poi ci meravigliamo della stagnazione/recessione?”