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Tav, via libera ai bandi di gara per il lato italiano del tunnel

Il Consiglio di Amministrazione di Telt, riunito oggi a Parigi, ha deliberato l’autorizzazione all’avvio delle procedure di gara per l’affidamento dei lavori del tunnel di base della Torino-Lione, lato Italia, per un importo stimato complessivo di circa 1 miliardo di euro.

L’avis de marchés, diviso in due lotti, uno per i lavori di costruzione e uno per la valorizzazione dei materiali di scavo, sarà pubblicato nei prossimi giorni sulla Gazzetta Europea con l’esplicitazione della facoltà di interrompere senza obblighi e oneri la procedura di gara in ogni sua fase, come previsto dal Codice degli Appalti Pubblici francese.

L’avvio di questa procedura per il lotto italiano del tunnel di base segna il completamento del percorso degli affidamenti dei lavori per la realizzazione dei 57,5 km del tunnel di base. Telt conferma altresì l’impegno a verificare le volontà dei due Governi al termine della selezione delle candidature, prima di procedere all’invio dei capitolati di gara alle imprese.

Salvini: Tav leggera? «A me piacciono i treni che corrono»
La Tav “leggera”? «Un treno passa sotto la montagna o no. Tertium non datur. A me piacciono i treni che corrono». Così il ministro dell’interno Matteo Salvini in una conferenza stampa al Viminale. «C’è un progetto in itinere, spero che la lezione di ieri delle Olimpiadi sia servita». È in corso un confronto sui temi più politicamente sensibili dell’agenda che vedono posizioni differenziate nella maggioranza. «Stasera abbiamo un’altra riunione sull’Autonomia, per carità, facciamola pure, ma noi siamo pronti da tempo. Il testo base è pronto per la riunione di domani del Consiglio dei ministri, con grande vantaggio per tutte le Regioni italiane, altrimenti a Roma si ingolfa tutto. Le Olimpiadi ci dicono che dove corrono gli enti locali l’Italia vince».

«I numeri parlano chiaro, dicono che l’economia italiana è sana e vuole crescere, non do altri commenti. Ma non siamo più nel Medioevo, l’Italia è il terzo contribuente netto dell’Ue, facciamo parte di un club a cui paghiamo miliardi e che poi ci chiede atti di sottomissione costante: abbiamo già dato». È il pensiero del vicepresidente del Consiglio in merito all’eventuale richiesta di Bruxelles di decidere sulla procedura per violazione della regola di riduzione del debito anche in base agli impegni sul deficit per il 2020. «Basta che poi ci chiedano anche l’impegno alla genuflessione e abbiamo dato tutti gli impegni possibili», chiosa Salvini.

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