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Sopralluogo al cantiere della Quadrilatero Marche-Umbria del Presidente del Consiglio

Conte: sblocchiamo cantiere Quadrilatero Marche-Umbria “Lavori fermi da luglio 2018, finiranno nel 2020”

La direttissima Ancona – Perugia della Quadrilatero Marche – Umbria sarà completata entro aprile 2020. Dopo oltre 8 mesi di stop, ripartono i cantieri nel tratto Borgo Tufico – Serra San Quirico. “Oggi sblocchiamo un altro cantiere, quello del Quadrilatero Marche-Umbria”.

A dirlo è il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che con il Ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli ha effettuato un sopralluogo al cantiere, accompagnati dall’amministratore delegato di Anas, Massimo Simonini, dal numero uno della società Quadrilatero, Guido Perosino, e dal prefetto di Ancona, Antonio D’Acunto. Ad accogliere Conte e Toninelli c’erano anche i presidenti della Regione Marche, Luca Ceriscioli, e della Regione Umbria, Catiuscia Marini.

“Il cantiere” ha ricordato il Presidente del Consiglio “era fermo dal luglio 2018, grazie all’intervento di Anas, del Ministro e la disponibilità delle imprese abbiamo un progetto concreto e una riattivazione”. “Ad aprile 2020 ritorniamo e la percorriamo tutta”, ha assicurato Conte. “Collegheremo il porto di Ancona a quello di Civitavecchia: un corridoio strategico per quanto riguarda il piano infrastrutturale appenninico”.

Dopo aver incontrato i vertici e i tecnici di Anas, che controlla per oltre il 92% la società Quadrilatero Spa, il presidente Conte ha mostrato una mappa colorata dei tratti ultimati e di quelli sui quali si lavorerà nei prossimi mesi.

“Tra le misure sblocca cantieri e per la crescita c’è anche il nuovo regolamento del Cipe per velocizzare le procedure”. Secondo il primo ministro, “oggi ogni variante passa al Cipe e passano sette, otto mesi”.

Da qui “la semplificazione”: “non portiamo (all’organismo, ndr.) ogni variante ma solo quello oltre una certa percentuale – ha spiegato -, così abbreviamo i tempi”, ha dichiarato il Presidente del Consiglio.

“Il percorso di velocizzazione che otterremo grazie al decreto sblocca cantieri tra qualche anno ci darà dei risultati straordinari”. Così si è espresso il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, intervenendo al punto stampa sulla Quadrilatero.

Secondo il Ministro, il provvedimento del governo, che “fra pochi giorni sarà pubblicato in Gazzetta”, creerà le condizioni “affinché finalmente non si aspetti due, tre anni fra quando vengono stanziati i soldi con una delibera Cipe e vediamo che le cose partono”.

Toninelli ha confermato l’arrivo di un nuovo regolamento Cipe, che “limiterà i tempi di quella burocrazia”, anche con l’obiettivo di far si che “i soldi dei contribuenti italiani tornino a essere spesi bene in servizi e collegare città e regioni, perché questo significa benessere, occupazione e qualità della vita”.

“Impegnare bene i soldi e vederli finalmente concretizzati”, ha spiegato il ministro, per evitare che opere che “iniziano oggi finiscano dopo dieci, dodici anni e, magari, quando vengono inaugurate sono già vecchie”. Insomma, avvicinare l’Italia “altri paesi, che impiegano pochissimi: questa è la strada che abbiamo tracciato”.

La presenza del Presidente del Consiglio, che “sempre più spesso sta seguendo il sottoscritto nella visita dei tanti cantieri che ci sono su tutto il territorio nazionale, tanti dei quali sono fermi”, ha detto Toninelli, è la dimostrazione che “il governo è compatto al cento per cento nell’andare avanti a mettere il piede sull’acceleratore, per sbloccare, a legge invariata e a norme invariate, i cantieri oggi fermi da anni, molti anche da decenni”. Ha concluso il ministro per le Infrastrutture, Danilo Toninelli.

L’Amministratore Delegato di Anas (gruppo FS Italiane) Massimo Simonini, intervenendo oggi al sopralluogo con il premier Conte e il ministro Toninelli per il riavvio dei cantieri della partecipata Quadrilatero Umbria Marche, ha ricordato l’impegno di Anas nelle due regioni. “Anas – ha spiegato l’amministratore delegato di Anas Massimo Simonini – gestisce circa 2.000 km di rete viaria nelle Marche e in Umbria con interventi per un investimento complessivo pari a 1,8 miliardi di euro.

In particolare, nelle Marche sono attivi interventi per 93 milioni di euro e sono programmati lavori per 742 milioni di euro, per un investimento complessivo nella regione di 835 milioni di euro. In Umbria Anas ha attivato lavori per 57 milioni di euro mentre sono programmati lavori per 979 milioni di euro per un investimento complessivo di 1.035 milioni di euro”.

“Esiste un confine netto per i crediti passati per via della procedura concorsuale di Astaldi: magari si può pensare a qualcosa di straordinario e la presenza di Conte e Toninelli è certamente legata anche a una riflessione in questo senso, che consenta di non far fallire altre aziende”.

Lo ha detto l’amministratore unico di Quadrilatero Spa, Guido Perosino, rispondendo a una domanda dei giornalisti su una possibile soluzione per le aziende subappaltatrici di Astaldi, che vantano dal general contractor andato in crisi finanziaria, 40 milioni di euro.

“E’ fondamentale che non si costruiscano opere pubbliche generando una crisi dell’indotto”, ha sottolineato il numero uno della società, che oggi a Borgo Tufico, il cantiere della Quadrilatero alle porte di Fabriano, ha auspicato “una modifica del quadro normativo di riferimento, anche nella contrattualistica fra privati ed esaminando gli aspetti legati alla legge fallimentare”.

Intanto, sulla soluzione del debito tra Astaldi e aziende subappaltatrici, ci sarà un incontro a margine della visita in cantiere del premier Conte e del ministro Toninelli con gli imprenditori interessati, molti dell’area fabrianese. “Oggi ho molta speranza grazie a questo incontro”, ha ribadito Perosino.

Secondo il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, le opportunità che si aprono con queste strade si possono comprendere solo a opera realizzata. Grazie alla Foligno – Civitanova per esempio, quest’ultima è diventata una meta degli umbri anche per una serata.

La facilità di questi percorsi sta cambiando addirittura le abitudini di vita di due regioni e moltiplica le occasioni economiche e di sviluppo. Lo stesso accadrà per la Perugia -Ancona.

Non meno importante il completamento dei due lati della Quadrilatero con la Pedemontana: le aree interne avranno un collegamento che in sede di sisma con l’Anas è stato valutato come estremamente importante per un territorio fragile.

Avere un secondo asse che dalla A24 a Pergola nell’area del cratere sarebbe un valore aggiunto per la sicurezza. Importanti anche i collegamenti con la 76 e gli sbocchi: così come è importante risolvere la questione di una strada a quattro corsie che oggi a Civitanova finisce con un semaforo, ancora più importante e il collegamento con il porto di Ancona che si sta dimostrando un motore di sviluppo straordinario e creatore di posti di lavoro.

Risolvere anche quest’ultimo nodo di connessione darebbe a questo asse un valore strategico straordinario. Ascoltare questo impegno preso pubblicamente è secondo il presidente marchigiano un fatto estremamente importante segno che si vuole puntare sulle infrastrutture per il rilancio del Paese. È il modo per fare un salto di qualità, per assicurare opportunità di crescita alle imprese e posti di lavoro.

“Per l’Umbria il collegamento diretto tra Perugia ed Ancona è strategico e fondamentale e da anni attendiamo quest’opera. Dunque, tutto ciò che favorirà la riapertura dei cantieri è positivo. Riteniamo al tempo stesso che deve essere trovata una soluzione positiva anche per tutto il sistema delle piccole e medie imprese che in questi anni hanno lavorato per Astaldi, ma non hanno ricevuto le dovute spettanze”.

E’ quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, al termine degli incontri avuti in uno dei cantieri della Perugia-Ancona con il Presidente del Consiglio dei Ministri, con il Ministro delle Infrastrutture, presente anche l’assessore alle Infrastrutture della Regione Umbria.

“Non è pensabile, infatti – ha aggiunto la presidente -, che si possano riavviare i cantieri per il completamento di questa importantissima opera infrastrutturale, senza aver risolto la questione dei crediti che le imprese umbre e marchigiane vantano nei confronti di Astaldi.

Si tratta di un tessuto imprenditoriale di profonda rilevanza sia per quest’opera, sia per quella della ricostruzione post sisma, e quindi per tutto il territorio della fascia appenninica”.

“Al Governo – ha proseguito – abbiamo formalmente richiesto un luogo specifico per un confronto cui possano partecipare anche i tecnici delle due Regioni, per avanzare specifiche proposte per risolvere questa questione.

Il progetto della Quadrilatero, nato nel 2006, interessa le Marche e l’Umbria e si basa su due assi viari paralleli: Foligno-Civitanova Marche (inaugurata il 28 luglio 2016) e Perugia-Ancona, in fase di completamento.

Il disegno si completa con un tratto della Statale 75 ‘centrale Umbra’ e da un tratto marchigiano della A14. A completare il progetto ci sono le Pedemontana Fabriano-Muccia/Sfercia e altri interventi viari.

La realizzazione del progetto è a carico della ‘Quadrilatero Marche Umbria Spa’, società del gruppo Anas (al 92,4% del capitale, ndr.), affiancata con quote minori dalle Regioni Marche e Umbria, attraverso Sviluppumbria Spa, dalle Province di Macerata e di Perugia, e dalle camere di commercio delle Marche e di Perugia.

L’investimento complessivo previsto è pari a 2,233 miliardi, dei quali 2,145 per la realizzazione dei 160 chilometri della rete viaria, e secondo le previsioni della società costruttrice dovrebbe sviluppare un indotto complessivo di circa 6 miliardi nelle due regioni interessate e un’occupazione, diretta e indiretta, per l’intero periodo di costruzione pari a oltre 90 mila unità all’anno.

Il progetto ‘Quadrilatero’ ha subito uno ‘stop and go’ nelle Marche: si tratta del maxi-lotto 2, che prevede il raddoppio della SS 76 tra Fabriano e Serra San Quirico e il completamento della Pedemontana Fabriano-Muccia.

Il nodo è legato alla situazione di crisi finanziaria del general contractor Astaldi, che aveva portato al blocco dei cantieri. In precedenza, tra il 2011 e il 2013, erano falliti due altri general contractor, Btp e Impresa Spa, impegnate nel completamento della SS 76 e alle quali, nel 2015, è subentrato Astaldi, che finora ha realizzato oltre l’80% del progetto.