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Milleproroghe, nella bozza slittano gli aumenti 2020 delle autostrade

Photo credit: Lastampa.it

(come riportato su La Repubblica)

Proroghe per i vertici di Agcom e Garante privacy, torna in pista il bonus verde

Nuova bozza del decreto Milleproroghe, che contiene alcuni provvedimenti che erano nell’orbita delle legge di Bilancio ma non sono riusciti a infilarsi nell’ormai noto assalto alla diligenza della Manovra. Nel testo in circolazione e che potrebbe arrivare al tavolo del Cdm di sabato, invece che domani come previsto originariamente, le richieste di posporre i termini raggiungono il centinaio.

Tra i temi toccati, alla voce di competenza del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti si prevede lo slittamento per “l’adeguamento delle tariffe autostradali relative all’anno 2020”. Il riferimento è ai “concessionari il cui periodo regolatorio quinquennale è pervenuto a scadenza” e l’adeguamento viene legato all’aggiornamento dei piani economici-finanziari. In sostanza, se approvato così come si legge in bozza il meccanismo farebbe saltare i rincari al casello che sarebbero scattati a inizio anno nuovo, sulla gran parte della rete autostradale.

Sono infatti ben 16, come si legge in una tabella dell’Autorità dei trasporti, le tratte in concessione che hanno visto scadere l’ultimo periodo regolatorio, quei periodi intermedi nei quali sono suddivise le concessioni allo scadere dei quali si rivedono i piani di investimento e remunerazione.

Basta leggere i nomi di Strada dei Parchi, Satap, Serravalle, Brescia-Verona-Vicenza-Padova, Autostrada dei Fiori, Salt e soprattutto Autostrade per l’Italia per capire che il Milleproroghe congelerebbe gli aumenti della stragrande maggioranza della rete autostradale.

Con la proroga, i concessionari avrebbero tempo fino al 30 marzo per presentare i nuovi piani al Mit, per poi chiudere l’aggiornamento “entro e non oltre il 30 giugno 2020”. Per altro, alla base dei nuovi piani ci saranno i nuovi sistemi di calcolo del pedaggio che l’Autorità ha definito – sulla base di una metodologia standard – per ciascuna concessione, in nome del tentativo di riportare la remunerazione delle società a livelli di mercato coerenti con l’attuale scenario di tassi sottozero.

Rientra anche il tema dei vertici delle Autorità della Comunicazione e della Privacy. Agcom e Garante resteranno in carica fino al 31 marzo 2020; inoltre, è previsto che in caso di vacanza dell’incarico del presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) “l’esercizio di tutte le funzioni previste dalla legge è attribuito al componente del Consiglio con maggiore anzianità nell’ufficio o, in mancanza, al componente più anziano d’età.