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Autoriparazioni, come cambia il futuro con la mobilità sostenibile

Incontro ad Autopromotec di Bologna

Il punto sul futuro dell’autoriparazione e dell’aftermarket nell’era della mobilità alternativa. È stato quanto affrontato nella seconda giornata di Autopromotec, la biennale internazionale delle attrezzature e dell’aftermarket automobilistico che si svolge a Bologna, con IAM19 l’International Aftermarket Meeting 2019. Dall’incontro è emersa una indicazione chiara: l’entrata sul mercato delle auto elettriche e a guida autonoma cambierà radicalmente il settore dell’autoriparazione.

“La mobilità – è stato spiegato -, sta rapidamente evolvendo, rivoluzionando a cascata anche il mondo della manutenzione e della riparazione automotive. Anche se ciò che realmente accadrà è ancora difficile da prevedere in tutti i suoi aspetti, è ormai evidente che sia già in corso una vera rivoluzione, con nuove sfide alle porte, ma anche tante opportunità per chi saprà coglierle”.

In particolare, l’elettrificazione causerà una decrescita importante dei ricavi della filiera aftermarket, secondo una ricerca McKinsey&Co., ma creerà nuove opportunità di business legate alle nuove tecnologie a bordo veicolo e agli interventi in garanzia. “In tema di connettività, quanto emerge dalla ricerca è la volontà da parte dei consumatori di condividere i dati riguardanti il veicolo e di cambiare anche il brand automobilistico in base ai servizi di connettività della vettura”.

Mentre la guida autonoma ai vari livelli, che si fonda su intelligenza artificiale e software avanzati, “richiederà nuove competenze all’autoriparatore, il quale dovrà necessariamente acquisire dimestichezza nell’Information Technology”.

In termini di modifica del business d’officina, lo studio prevede da qui al 2025 una diminuzione degli incidenti e una diminuzione dei tassi d’usura per limiti di velocità più severi. La crescita importante della sensoristica e dell’elettronica a bordo veicolo, però, porterà a ricambi più costosi e alla necessità di maggiori operazioni di calibrazione.

Sempre nello stesso incontro, infine, EGEA (l’associazione europea che raggruppa i costruttori di auto attrezzature), ha illustrato l’evoluzione nel comparto alla luce delle nuove forme di mobilità. Lo scenario atteso vede la presenza di attrezzature ad autoapprendimento, di officine connesse e di gestione automatica della riparazione.

L’officina utilizzerà poi partner e metodologie “just in time” per la diagnostica, le informazioni tecniche, la configurazione dei macchinari e l’intero processo riparativo. In definitiva, l’officina sarà una vera e propria fabbrica di servizi basata sui dati, per un business che sarà perciò sempre più sofisticato.