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Piano straordinario per ponti e viadotti, 1,5 mld nel 2019, appalti a trattativa privata

Si ringrazia lo Staff di Lavori Pubblici per l’immagine pubblicata.

Riportiamo integralmente l’articolo apparso oggi su Edilizia e Territorio a firma di Alessandro Arona, sull’importante piano straordinario previsto dal Governo, per la manutenzione di ponti e viadotti.

Priorità agli investimenti pubblici per rilanciare il Pil. E priorità a piccole opere e manutenzioni, rispetto alle grandi infrastrutture.

Per far questo, spiega il governo nella Nota di aggiornamento al Def pubblicata il 4 ottobre, la prossima legge di Bilancio stanzierà 1,5 miliardi di euro per un piano straordinario di manutenzione delle infrastrutture più a rischio sicurezza, in particolare ponti, viadotti e gallerie; un piano che avrà valore “emergenziale”, e dunque consentirà le procedure accelerate e semplificate previste dalla legislazione vigente in casi d’urgenza, tra le quali la procedura negoziata (la ex trattativa privata).

Vista l’eccezionalità e l’urgenza di questi interventi il governo chiederà alla Commissione Ue lo scorporo di queste spese dal calcolo deficit/Pil.

Nuovi fondi per 1,5 miliardi.
Al fine di «garantire la piena sicurezza nella mobilità e nei trasporti», scrive il governo nella Nota di aggiornamento al DEF, nella parte relativa alle infrastrutture, «la prossima Legge di Bilancio dedicherà 1,5 miliardi per l’anno 2019 specificatamente alla messa in sicurezza e la manutenzione di infrastrutture quali viadotti, ponti, gallerie, ecc… Gli interventi riguarderanno opere realizzate nella stessa epoca o precedenti il ponte Morandi, ovvero che presentino specifiche necessità di manutenzione».

Intervento emergenziale, procedura negoziata senza bando. «Il piano – continua la Nota al Def – sarà trattato alla stregua di un intervento emergenziale, utilizzando procedure previste dalla legislazione vigente – in particolare la procedura negoziata – che consentono di ridurre significativamente i tempi necessari per l’affidamento dei lavori. L’utilizzo di tali modalità ed il particolare interesse del Governo alla realizzazione del programma garantiscono che i lavori verranno attuati rapidamente.

Ciò consentirà di utilizzare le risorse finanziarie appostate nei tempi previsti, determinando un’accelerazione della spesa rispetto ad altre esperienze del passato. L’implementazione effettiva degli interventi sarà oggetto di uno specifico ed attento monitoraggio».

Scorporo dal calcolo deficit/PIL. In considerazione delle caratteristiche di eccezionalità ed urgenza degli interventi programmati, il Governo intende chiedere alla Commissione Europea il riconoscimento della flessibilità di bilancio per queste finalità.

LEGISLAZIONE VIGENTE
A legislazione vigente – come dice di voler operare il governo – il riferimento è all’articolo 63 del Codice appalti, che disciplina i casi in cui può essere utilizzata la procedura negoziata senza bando.
Oltre alla gara deserta e all’unicità del fornitore, la fattispecie in questione è quella dell'”esterma urgenza”, comma 2 lettera c):
«c) nella misura strettamente necessaria quando, per ragioni di estrema urgenza derivante da eventi imprevedibili dall’amministrazione aggiudicatrice, i termini per le procedure aperte o per le procedure ristrette o per le procedure competitive con negoziazione non possono essere rispettati. Le circostanze invocate a giustificazione del ricorso alla procedura di cui al presente articolo non devono essere in alcun caso imputabili alle amministrazioni aggiudicatrici».
La norma parla di “eventi imprevedibili” (l’usura delle vecchie opere lo è?), e “circostanze non imputabili in alcun modo alle amministrazioni aggiudicatrici” (la mancanza di manutenzione negli anni lo è?).