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Conferenza organizzata da Anas e World Road Association. Strade connesse nel 2018

“Entro il 2019 vedremo veicoli collegati alle infrastrutture che interagiscono tra loro sulle strade europee”. Ad affermarlo è il Commissario Europeo ai Trasporti, Violeta Bulc, in occasione della Conferenza internazionale sulla Guida connessa ed automatica organizzata da Anas e World Road Association tenutasi questa mattina a Roma alla presenza dei massimi esperti italiani e stranieri in materia, che hanno animato quattro sessioni: smart road, smart car, smart safety, smart freight.

Tanti i temi sotto la lente, a partire dalla guida assistita che è già una realtà. Modelli di vettura in grado di procedere in modo automatico su strada per varie operazioni, infatti, sono oggi già in circolazione ma richiedono la presenza del guidatore. Per la circolazione delle vetture a guida completamente autonoma bisognerà attendere i prossimi cinque anni.

Anas ha già avviato un progetto dedicato allo sviluppo delle smart road per non farsi trovare impreparata al traguardo: si parte dalla A2 “Autostrada del Mediterraneo” che, nel giro di pochi anni, diventerà un corridoio stradale totalmente connesso.

“Non appena il quadro regolatorio lo consentirà – ha spiegato Gianni Vittorio Armani, presidente di Anas e del Comitato italiano della Associazione mondiale della strada – l’Azienda darà la sua disponibilità per sperimentazioni di guida autonoma su alcune tratte della sua rete con l’obiettivo di mettere la tecnologia al servizio dell’innalzamento dei livelli di sicurezza. Uno dei pilastri del piano industriale 2016-2020 è rappresentato proprio dalla trasformazione della rete core Anas in strada totalmente connessa: inizieremo con la A2 nel tratto Morano-Lamezia Terme fino alla copertura dell’intero tracciato. Il progetto – ha sottolineato Armani – sarà successivamente esteso ad altre arterie Anas considerate strategiche come il Grande Raccordo Anulare di Roma e l’A91 Autostrada Roma – Fiumicino, la A19 Palermo-Catania, la Tangenziale di Catania e gli itinerari E45-E55”.

“E’ un lavoro prezioso. Affinchè i veicoli a guida autonoma possano spostarsi in sicurezza, infatti, occorrerà un’infrastruttura ad alto livello di qualità di servizio”, ha dichiarato il tecnico francese Jacques Ehrlich (WRA).

L’Italia, grazie ad Alberto Broggi (Università di Parma, Ambarella) già da molti anni è impegnata nella progettazione dell’auto autonoma. “Ma è ormai tutta l’Europa che sta operando per presentarsi  puntuale ad una rivoluzione digitale che investe il mondo”, ha affermato il presidente della World Road Association Claude Van Rooten.

La Commissione Europea ha adottato una strategia comune sui sistemi congiunti intelligenti di trasporto (C-ITS) che permetterà di utilizzare sulle strade europee, a partire dal 2019, veicoli che possono parlare tra loro e l’infrastruttura. Ciò porterà, attraverso la connettività digitale, ad un miglioramento significativo nell’efficienza del traffico e nel comfort di guida con effetti positivi sul mercato della guida congiunta, connessa e automatizzata con conseguente aumento dei posti di lavoro.

“La strategia europea, che prevede un nuovo quadro normativo a livello comunitario entro il 2018 per regolamentare la guida connessa ed autonoma, creerà condizioni necessarie per la comunicazione tra i veicoli e l’infrastruttura, rendendo le nostre strade più sicure, riducendo il consumo di energia e, sul lungo termine, integrando i veicoli automatizzati nel sistema di trasporto”, ha aggiunto Violeta Bulc.

Mario Nobile, direttore generale sistemi informativi del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha affermato che la cornice normativa in Italia per le smart roads e l’auto autonoma è  già pronta e verrà presto varata.

La tavola rotonda coordinata da Massimo Marciani presidente del Comitato Tecnico Nazionale World Road Association Trasporto Merci ha ospitato i protagonisti della filiera industriale interessata alla guida autonoma.

Claudio Diotallevi, Head of Business ITS, Ericsson, ha spiegato che: “Grazie ad alcune tecnologie abilitanti come 5G, IoT e Cloud, le auto, le infrastrutture e i centri di controllo del traffico potranno presto scambiarsi una incredibile quantità di informazioni, migliorando così la sicurezza dei veicoli e la mobilità urbana o extraurbana. Ericsson, leader mondiale nello sviluppo delle reti 5G, già oggi partecipa ad importanti progetti di gestione del traffico come “Talking Traffic” in Olanda, “5G-ConnectedMobility” in Germania e a innovative collaborazioni con partner industriali quali Volvo e Scania, che esemplificano gli aspetti chiave della trasformazione digitale che sta vivendo l’industria del trasporto”.

FCA-CRF e IVECO hanno reso noto il lancio del progetto C-Roads Italy “che si avvale di una piattaforma per integrare i camion a guida autonoma con le tecnologie di comunicazione veicolo-infrastruttura: i mezzi IVECO Stralis saranno su strada per la fase di test nella seconda metà del 2019”.

“L’A22 – ha concluso Carlo Costa, Direttore Tecnico Generale dell’autostrada del Brennero- si è da sempre caratterizzata per avere una specifica attenzione all’evoluzione dei trasporti stradali e della mobilità intesa in senso generale. Per questo motivo, siamo da tempo coinvolti in progetti sia di ricerca sia di implementazione di sistemi evoluti per la gestione della nostra rete”.