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Taranto, il porto diventa Autorità di sistema e rilancia il terminal

Proprio nel giorno in cui il Governo riconosce alla Puglia due Autorità portuali di sistema, quella di Bari (Adriatico meridionale con Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta e Monopoli) e quella di Taranto (Mar Jonio), il commissario dell’Autorità portuale di Taranto, Sergio Prete, consegna al ministero guidato da Graziano Delrio la bozza del bando finalizzato a mettere sul mercato la banchina del terminal container.

Milleduecento metri lineari non utilizzati da un anno e adesso formalmente liberi perché a giugno l’ex concessionario, Taranto container terminal, ha messo in liquidazione la società ritenendo che a Taranto, per il ritardo negli investimenti, non ci fossero più le condizioni per operare – ma in realtà il terminalista ha anche compiuto altre scelte –. Inoltre dopo settembre Tct ha chiuso le pendenze contrattuali con l’Authority e definitivamente riconsegnato l’infrastruttura, per la quale, ora, si cercano nuovi operatori.
«La bozza di bando – spiega Prete – attende il via libera del ministero prima della pubblicazione e il 28 gennaio, intanto, l’esamineremo nel comitato portuale. È un bando che utilizza il metodo innovativo del dialogo competitivo. In pratica, spieghiamo cosa viene messo sul mercato, quali sono le sue caratteristiche e quali i lavori in corso. Invitiamo quindi i potenziali gruppi interessati a formulare la loro manifestazione di interesse.

Su questa – sottolinea Prete –, dopo avene verificato i criteri di ammissibilità, si aprirà poi un confronto tra stazione appaltante e proponente in modo da trovare un punto di sintesi tra offerta e proposta. Le migliori saranno infine invitate a presentare, in una seconda fase, il piano definitivo. Contiamo che la procedura possa esperirsi nel giro di qualche mese» commenta ancora il commissario. Come ha detto Delrio a Taranto lo scorso 2 dicembre, si punta ad attrarre più operatori, mentre sinora il terminal ha svolto solo attività di transhipment, «ma è chiaro che se dovesse pervenire una sola offerta globale, non è che non sarà considerata», puntualizza Prete.

Chiusa la parentesi Evergreen, che aveva avviato l’attività nel 2001, il terminal container di Taranto è bloccato e registra zero traffico. I 539 addetti della società Tct sono per un anno, con scadenza settembre prossimo, in cassa integrazione per cessazione.
L’accordo è stato firmato al ministero del Lavoro a settembre scorso. Sul versante dei lavori nel porto, Prete annuncia «che sta andando avanti l’adeguamento della banchina del terminal affidato a un consorzio di imprese e i primi 600 metri rimodernati dovrebbero essere agibili in primavera. Si attende invece a giorni il progetto esecutivo, per dragaggi e cassa di colmata dei fanghi marini, appaltato circa un anno fa al gruppo Astaldi. C’è voluto un anno – spiega Prete – perché ha richiesto tempo la fase preliminare tra indagini e sondaggi.

Astaldi ci ha presentato giorni fa una prima versione, adesso la sta rimettendo a punto, dopodiché il progetto dovrà essere validato dal Provveditorato alle opere marittime di Bari. Il dragaggio, che dovrà portare i fondali nello specchio di mare antistante il terminal ad una profondità di 16,50 metri, non può avviarsi in assenza della vasca di colmata dove trasportare i materiali dragati: 2,3 milioni di metri cubi. Infine – dichiara il commissario Prete –, sempre per il terminal, si sono avviati nei giorni scorsi altri lavori: quelli relativi alla sistemazione della radice del molo polisettoriale».