Condividi, , Google Plus, LinkedIn,

Stampa

Smog, fondo di 12 milioni per i comuni: «Abbassamento di 2 gradi negli edifici e limiti a velocità auto»

«Dopo 7 giorni» di sforamento dei limiti massimi d’inquinamento i sindaci dei comuni potranno disporre «l’abbassamento delle temperature di 2 gradi negli edifici pubblici e privati, abbassare di 20 chilometri orari i limiti di velocità nei centri urbani, applicare sconti per la mobilità pubblica, vietare la bruciatura di biomasse», ovvero i camini. Sono queste le misure (immediate) proposte dal ministero dell’Ambiente per fronteggiare l’emergenza smog. Un piano presentato a conclusione del vertice tenuto, mercoledì mattina, dal ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti con una rappresentanza dei governatori regionali, dei sindaci delle principali città con i vertici della Conferenza delle regioni, dell’Anci e del dipartimento della protezione civile. Le misure strutturali definite «verranno attuate attraverso un comitato di coordinamento ambientale, composto da presidenti di Regioni e sindaci delle Città metropolitane e presieduto dal ministro dell’Ambiente».

 

I fondi: 35 milioni per la mobilità sostenibile

Subito disponibile, fa sapere il ministero, un fondo da 12 milioni di euro per le iniziative dei comuni sul trasporto pubblico locale e la mobilità condivisa. Le risorse programmate disponibili sono già indicate in 405 milioni di euro: 35 milioni saranno destinati alla mobilità sostenibile casa-scuola, casa-lavoro, car e bike sharing, piedibus (già approvate con il Collegato ambientale); 50 milioni andranno alla realizzazione di reti di ricarica elettrica (attraverso il Fondo Kyoto); 250 milioni invece per l’efficienza energetica in scuole, strutture sportive e condomini (anche qui attraverso il Fondo Kyoto); 70 milioni per riqualificare gli edifici della pubblica amministrazione centrale. 

 

Le misure già approvate nella legge di stabilità

Ci sono poi altre misure approvate già con la legge di stabilità, come il Fondo congiunto ambiente-sviluppo da 25 milioni per l’efficienza energetica negli edifici pubblici; la proroga degli ecobonus al 65% per le ristrutturazioni e l’estensione degli stessi all’edilizia residenziale pubblica; le detrazioni nei condomini per gli spazi comuni, come cappotti e tetti, per innalzarne la qualità energetica. E ancora: l’acquisto nazionale centralizzato di mezzi pubblici da cedere in leasing alle agenzie regionali di mobilità; gli incentivi al trasporto merci su ferro e via mare per quasi 200 milioni di euro nei prossimi tre anni; 91 milioni di euro in tre anni per la mobilità ciclabile, 3 milioni in tre anni per progettare e realizzare itinerari turistici a piedi. Infine, disincentivare gli automezzi di trasporto inquinanti, euro 2 o inferiori.

 

Gli interventi strutturali

Per quanto riguarda la misura che prevede bus gratis in città, il «provvedimento è da intendersi come sostegno ai comuni per l’incentivo all’utilizzo del trasporto pubblico locale». Nella conferenza stampa dopo il vertice con i sindaci, Galletti ha specificato che «il protocollo che firmeremo prevede una serie di adempimenti che i Comuni devono attuare, ma la titolarità degli interventi d’emergenza spetta ai sindaci. Auspico che i Comuni mettano in campo le misure che noi oggi con Anci e Regioni abbiamo condiviso». Perché, aggiunge Galletti, le emergenze non «debbano ripetersi». In caso di sforamento per più di 7 giorni consecutivi dei limiti di smog scattando dunque i limiti, fermo restando che «devono essere i sindaci a decidere», ha spiegato il ministro Galletti, come «deve però dissolversi anche la giungla dei provvedimenti». Come dire: servono un piano condiviso e azioni comuni da città a città. E servono subito. «A una grande emergenza – ha concluso il ministro – abbiamo risposto con una grande alleanza. Con interventi strutturali l’emergenza non si ripeterà più».

 

Maroni a Galletti: «Risorse insufficienti, servono degli zeri in più»

Prima di prendere parte al vertice sindaci e presidenti di regione hanno lanciato le loro proposte: «Coordinamento tra le regioni della Val Padana, investimenti sul tpl via ferro e incentivi alla rottamazione delle vecchie auto inquinanti», sono i punti evidenziati dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni. Che ha aggiunto: «Chiederò a Galletti di dare attuazione a questo documento. Abbiamo dei progetti, ho fatto presente al Governo che servono 2 miliardi aggiuntivi per misure antismog strutturali ed efficaci in Lombardia». A vertice concluso Maroni ha poi evidenziato la propria contrarietà ad alcune azioni emergenziali (come il blocco degli euro 3 diesel) e ha sottolineato come il Governo debba impegnarsi sul fronte delle risorse ritenute «del tutto insufficienti». «Servono degli zeri in più» avrebbe detto il governatore al ministro Galletti. Dichiarazioni che hanno incassato l’immediata risposta (a distanza) del ministro: «Se il presidente Maroni pensava di venire a risolvere tutti i problemi della sua Regione allora ha sbagliato ministero». Anche il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha detto la sua: «La proposta del ministro Galletti di coordinare meglio il lavoro fra tutti gli enti è sacrosanta, per avere informazioni e dati il più omogenei possibili e studiare strategie strutturali e di lungo periodo. Chiederemo una particolare attenzione al tema delle caldaie: il comune di Firenze ha metanizzato il 95% delle caldaie. Si parla molto di traffico, ma le caldaie sono tra le principali cause dell’inquinamento». Tra i presenti anche il presidente dell’Anci e sindaco di Torino, Piero Fassino, il commissario straordinario di Roma, Francesco Paolo Tronca, il governatore Stefano Bonaccini, quello dell’Abruzzo, Luciano D’Alfonso, oltre a numerosi amministratori locali. Il presidente del Veneto, Luca Zaia, si è invece collegato via video.

 

La protesta di Legambiente

E, proprio mentre stava per cominciare il vertice voluto dal ministro dell’Ambiente, Legambiente ha messo in scena una protesta di fronte al dicastero in via Cristoforo Colombo, a Roma. Proprio nella Capitale, le notizie sulla qualità dell’aria, nonostante due giorni di targhe alterne, sono tutt’altro che confortanti. Stesso discorso a Milano, dove non sono serviti 3 giorni di stop totale alla circolazione delle auto per far scendere i livelli delle Pm10.I manifestanti hanno indossato tute bianche monouso e maschere antigas, mostrando cartelli con alcune proposte per ridurre l’inquinamento, che hanno anche consegnato al ministro: dai treni per i pendolari alla ciclabilità urbana, al bando dei diesel in città. «È un’occasione importante da non perdere – ha spiegato il vicepresidente dell’associazione ambientalista, Edoardo Zanchini -. Il Governo deve chiarire come vuole affrontare il problema nei prossimi anni. Non basta la pioggia attesa domani, servono scelte strategiche per le città». I dati dell’Arpa Lazio parlano infatti di livelli di polveri sottili oltre la soglia di guardia in ben 10 centraline su 13. A fronte di un valore limite di 50 microgrammi per metro cubo, si sono registrati valori di 68 a Preneste, 58 a Francia, 55 a Magna Grecia, 89 a Cinecittà, 68 a Cavaliere, 51 a Fermi, 60 a Bufalotta, 54 a Cipro, 69 a Tiburtina, 52 ad Arenula. Il valore più allarmante è ancora una volta quello registrato a Cinecittà, dove si è arrivati a 63 giorni di sforamento dei limiti nel 2015 (il tetto massimo di 35). Ed è proprio qui che mercoledì pomeriggio alle 18 si terrà la protesta della «danza della pioggia» dei comitati di quartiere.