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«Patti per il Sud», a Palermo 332 milioni per tramvia, riuso urbano

Nuove linee tranviarie, chiusura dell'anello ferroviario metropolitano, ma anche messa in sicurezza della viabilità interna, mitigazione del rischio idrogeologico, edilizia solastica.?
C'è questo e altro nei quasi 332 milioni che saranno destinati dal Governo alla città di Palermo e previsti nell'ambito del complessivo "Patto per il Sud", il quadro di riferimento entro cui si collocheranno le scelte operative di Palazzo Chigi per il Mezzogiorno (utilizzando i fondi europei e di coesione 2014-2020), oggi in corso di definizione nel confronto tra Governo, Regioni e Città Metropolitane.

Nel cosiddetto "Patto di Palermo", uno dei 16 che sta predisponendo il Governo per le grandi città e che dovrà essere sottoscritto dal Presidente del Consiglio dei Ministri e dal Sindaco Leoluca Orlando, è previsto anche il restauro del Teatro Massimo e lo sviluppo di attività culturali e di un sistema di comunicazione e informazione turistica, oltre che la riqualificazione di alcuni spazi urbani. ??

I progetti indicati da Palazzo delle Aquile sono già stati ritenuti congrui dal sottosegretario della Presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, e dalle strutture tecniche dei Ministeri delle Infrastrutture e dell'Ambiente, durante un incontro che si è tenuto con i rappresentanti dell'amministrazione comunale nei giorni scorsi a Roma. Qui sono stati discussi nel dettaglio i contenuti della proposta, all'interno di una previsione finanziaria fissata dal Governo in 331,9 milioni sino al 2020, di cui 61 milioni già per il biennio 2016-2017, e che dovranno essere erogati sulla base di un programma definitivo e dettagliato che il Comune sta stilando e che sarà pronto nei prossimi giorni.

«L'interlocuzione con il Governo – spiega ai nostri taccuini il sindaco Leoluca Orlando – è cominciata circa tre mesi fa e nei giorni scorsi abbiamo avuto ragguagli sulle risorse disponibili. Da qui abbiamo elaborato una proposta di massima sugli interventi da finanziare e su cui abbiamo ottenuto il primo via libera da Palazzo Chigi. Nel Patto per Palermo abbiamo deciso di puntare sugli interventi già messi in campo nel 2015 su territorio comunale in materia di mobilità e che oggi diventano il volano e il catalizzatore di nuove opportunità di sviluppo e crescita in tanti settori come la riqualificazione urbana, la cultura, il turismo, lo sviluppo economico».

Una parte dei fondi, in particolare, servirà al piano di sviluppo della rete tranviaria, predisposto dal Comune di Palermo e già condiviso con la struttura tecnica di missione del Ministero delle Infrastrutture, guidata da Ennio Cascetta.
Il 30 dicembre scorso, infatti, sono entrate in funzione le prime quattro linee tranviarie: in tutto 18 chilometri che collegano il centro e la periferia della città alle principali stazioni del passante ferroviario e del sistema ferroviario metropolitano e per cui sono stati spesi in totale 330 milioni (di cui 80 milioni di fondi comunali e la restante parte di fondi Fas e risorse europee del Por Fesr Sicilia 2007-2013). Nel dettaglio, la linea 1 unisce il quartiere di Roccella/Brancaccio alla Stazione centrale e la linea 2 il quartiere Borgo Nuovo alla stazione Notarbarolo. Anche la linea 3 e la linea 4 fanno tappa alla stazione Notarbartolo: la prima arriva fino a San Giovanni Apostolo, mentre l'altra si spinge fino all'incrocio tra via Pollaci e corso Calatafimi, lungo la circonvallazione.
Nei programmi dell'amministrazione comunale è previsto l'ampliamento delle linee appena inaugurate, per una spesa di 120 milioni, e la realizzazione di ulteriori tre linee (per 200 milioni), già inserite nello schema di massima del nuovo piano regolatore. In particolare, la linea 5 dovrebbe prolungare il collegamento lungo la circonvallazione, percorrere via Basile e andare fino a Bonagia con un nuovo ponte sull'Oreto. La 6 collegherà le linee 1 e 2, oggi staccate, e soprattutto i due depositi di Roccella e Borgo Nuovo. La 7 dovrà collegare Mondello partendo dalla Stazione centrale e proseguendo per via Roma e viale Strasburgo.
«Per realizzare tali interventi – spiega il Sindaco Orlando – oltre ad utilizzare una parte delle risorse previste dal Patto per Palermo, contiamo di aggiungere una quota dei 90 milioni del Pon Metro, destinato all'inclusione sociale e all'innovazione e con cui finanzieremo anche sistemi di bike e car sharing. Altre risorse ci auguriamo possano provenire dal nuovo Por Fesr Sicilia 2014-2020 per cui ad oggi non abbiamo ancora avviato l'interlocuzione con la Regione».

Con i finanziamenti del Governo verrà anche chiuso l'anello ferroviario metropolitano, per un valore complessivo di oltre 300 milioni. Ad oggi, in particolare, per il completamento dei lavori della prima tratta, da Notorbartolo a Giachery, mancano gli ultimi 60 metri di percorso. Il cantiere, infatti, si è fermato per la presenza di acqua di falda e dovrebbe riprendere al più presto. È in costruzione, invece, il secondo tratto, da Giachery al Politeama passando per il porto. Anche qui i lavori hanno subito un rallentamento per problemi giudiziari legati all'azienda che li sta eseguendo, la Tecnis Spa. Alla guida di quest'ultima si è insediato da poco più di un mese il commissario straordinario Saverio Ruperto, nominato dalla Prefettura di Catania e che proprio oggi (12 gennaio) incontrerà l'amministrazione comunale per illustrare lo stadio di avanzamento del cantiere. L'ultimo pezzo, non ancora partito, è quello che unirà piazza Castelnuovo alla Stazione Notarbartolo passando per una nuova fermata in via Malaspina e che chiuderà così il circuito.