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Manovra: altri 9 miliardi a Rfi, Anas fuori dai «vincoli Madia»

Firma, a giorni, del contratto di programma Anas che sancirà l’autonomia finanziaria e renderà subito disponibili i 6,7 miliardi di euro già nel bilancio statale tra 2016 e 2020. Altri 9 miliardi di euro in competenza per dare continuità agli investimenti ferroviari di Rfi. Due nuovi fondi statali per aiutare le società di Tpl ad acquistare nuovi autobus (il primo) e treni per i pendolari (il secondo).

Doppia spinta agli investimenti, dunque, in arrivo in materia di trasporti nel Ddl di bilancio in programma domani al consiglio dei ministri: da una parte infrastrutture, dando continuità all’aumento di spesa già registrato quest’anno da Rfi (4,0 miliardi di euro previsti a fine 2016, contro i 3,6 del 2015) e dall’Anas (da 1,7 a 1,8 miliardi). E dall’altra mezzi, autobus e treni, per il trasporto pubblico locale.

L’altro fronte per spingere gli investimenti, su cui punta il ministero delle Infrastrutture, è come noto quello degli investimenti privati in edilizia, con la conferma del bonus ristrutturazioni al 50% e il rafforzamento delle detrazioni fiscali per l’efficientamento energetico e l’antisismica (si veda Il Sole 24 Ore dell’8 ottobre).

Tornando ai trasporti, la novità nel Ddl dovrebbe essere la nascita dei due fondi per i mezzi Tpl.
Il primo, con una dotazione di «qualche centinaia di milioni di euro», sarà per gli autobus. L’acquisto passerà per una maxi-gara Consip ad “accordo quadro”, con l’obiettivo di spuntare prezzi unitari (per varie tipologie di bus) molto più bassi di quelli che i singoli enti locali (o società di trasporto locale) potrebbero ottenere, da soli, sul mercato. La gara Consip definirà i fornitori (una o più società di produzione di bus), il contratto tipo e i prezzi, mentre la vendita effettiva scatterà solo, negli anni, “a richiesta”. A questo punto entra in scena il nuovo fondo statale, che aiuterà enti e società locali coprendo una quota del costo del mezzo. Ma il fondo avrà anche un altro obiettivo, quello di rafforzare l’industria italiana di produzione degli autobus (proprio nei giorni scorsi è stato firmato il contratto di sviluppo per riattivare lo stabilimento di Flumeri, Avellino, tra Invitalia e la nuova società Industria Italiana Autobus, nata nel 2015 dalla fusione tra Bredamenarini e Irisbus): proprio tramite Invitalia il fondo finanzierà contratti di programma per rilanciare e modernizzare l’industria italiana degli autobus.

Per i treni locali (e le metropolitane) il progetto è invece costituire una società veicolo (Rosco) con la partecipazione di Cassa depositi e FS, che comprerà i mezzi e li darà in leasing alle società locali: si partirà dai 200 milioni della Stabilità 2016, forse con l’aggiunta di altre risorse.

Sul fronte infrastrutture la novità principale in arrivo è l’autonomia finanziaria dell’Anas, che viaggia “a cavallo” della legge di bilancio. Nel testo ci sarà l’uscita dell’Anas dai vincoli del decreto Madia 175/2016: saranno rimossi il blocco delle assunzioni e lasciata libertà organizzativa per gestire il maxi contenzioso da 10 miliardi, sbloccando anche 800 milioni di euro già in cassa Anas. Nel frattempo, nei prossimi giorni, il presidente Gianni Armani e il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio firmeranno il nuovo contratto di programma, che grazie al “corrispettivo di servizio” (pagamento statale ogni tre mesi, variabile in base a pedaggi ombra, qualità del servizio e livello effettivo di investimenti) consentirà dopo anni di studio l’autonomia finanziaria dell’Anas e l’uscita dal perimetro della PA.

«Il contratto – spiega Armani – consentirà di utilizzare subito i 6,7 miliardi di euro già nel bilancio statale dal 2016 al 2020, ma senza più limiti di spesa per cassa e con piena flessibilità tra le diverse destinazioni». L’obiettivo di Anas è di aumentare gli investimenti, nel 2017, a 2,2/2,3 miliardi, per poi salire progressivamente fino a tre miliardi all’anno.

Già a pieno regime Rfi, che si aspetta per i prossimi giorni la piena operatività dell’Addendum 2015 (nuovi fondi per 8,97 miliardi) e per l’inizio del 2017 l’Aggiornamento 2016 (altri 8,9 miliardi). Dalla legge di bilancio di domani dovrebbero spuntare altri 9 miliardi di euro di nuovi fondi in competenza (su più annualità), da programmare l’anno prossimo. Rfi conta di investire nel 2017 4,1 miliardi e poi via via salire fino a cinque miliardi all’anno nei prossimi anni.