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Maglie-S.M.di Leuca, Anac: “Il fallimento di un’opera”

Pur non avendo effetti giuridici concreti, come tutte le delibere Anac conseguenti a procedimenti ispettivi (questa avviata il 6/2/2015), quella sul progetto di ammodernamento della SS 275 sulla direttrice Maglie-Santa Maria di Leuca è una vera mazzata.

Un’opera di fondamentale importanza per il territorio, con primo progetto approvato nel 1995, inserita in legge obiettivo nel 2001, con progetto preliminare approvato dal Cipe nel 2004, rispetto alla quale però secondo l’Anac «il procedimento di attuazione ha mostrato tutti i suoi limiti in relazione agli ostacoli che di volta in volta si sono presentati, determinati dal prevalere di scelte dettate da interessi di parte e dalla mancanza di un adeguato coordinamento fra tutte le istituzioni coinvolte». «L’Anas non si è mostrato all’altezza della gestione di tutto il procedimento tecnico-amministrativo , non contrastando adeguatamente gli interessi di parte che di volta in volta negli anni si sono manifestati».

A pezzi ne escono anche le imprese coinvolte: la Uniland Scarl, mandataria senza requisiti, la stessa Ati Uniland, Ati Glf e Ati Salini per vari motivi privi di requisti e dunque che avrebbero dovuto essere esclusi dalla gara, infine la Matarrese Srl, colpevole di aver presentato una polizza fideiussoria falsa. Fatto sta che secondo l’Anac lo stesso progetto dell’opera (mai aggiudicata), dovrebbe essere rivalutato e rielaborato da zero.

L’opera aveva un costo complessivo di 165 milioni di euro al momento del progetto preliminare 2004, poi salito a 201 con il progetto definitivo Anas, poi a 288 mln dopo la conferenza di servizi, nel progetto definitivo Cipe 2009. In seguito a un maxi ribasso nella gara lanciata a fine 2009 dall’Anas, -45% da 200,7 milioni (parte ribassabile 190,9) a 115 mln, il costo totale è risceso a 202 milioni.
Aggiudicatario, il 19/04/2012 , l’Ati Uniland-Ccc-Aleandri-Igeco, con contratto firmato però solo il 7/8/2012 a causa dei numerosi ricorsi.

Tuttavia una sentenza 2016 del Consiglio di Stato annulla la delibera in autotutela dell’Anas, in sostanza per mancanza di una adeguata analisi delle motivazioni, non perché non fossero illegittimi gli atti annullati.
E poi, sempre in seguito a contenziosi con l’Ati Matarrese (in sede giudiziaria e non), è emerso (accertato scrive l’Anac dalla Procura della Repubblica di Brescia con nota 2/9/2015) che l’Ati Matarrese abbia prodotto polizza fideiussoria falsa, pur escludendo l’Anac che questo sia avvenuto con dolo.

Insomma, per un doppio motivo l’aggiudicazione a Matarrese non ha mai prodotto un nuovo contratto, e «ad oggi – sintetizza l’Anac – non è stato ancora individuato il soggetto aggiudicatario».

Un grande pasticcio, con pesanti responsabilità, secondo l’Anac, delle imprese e dell’Anas. L’Autorità di Cantone invita ora, dunque, la stessa Anas a riconsiderare l’opera, risottoporla a verifica di fattibilità. In sostanza, a una “project review”.

Nel frattempo l’Anac manda tutte le carte alla Procura della Corte dei Conti del Lazio, e alle Procure della Repubblica di Roma, Lecce e Brescia.