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Smartphone, una notifica è sufficiente a distrarci durante la guida

Per quanto un grave stato di ebrezza e la presenza dei proverbiali colpi di sonno rappresentino due fattori di immenso pericolo, la maggior parte degli incidenti stradali sono causati da banali distrazioni, tranquillamente evitabili col senno di poi e originate a partire dallo svolgimento di attività che poco o nulla hanno a che vedere con la guida in quanto tale.

Onde evitare pericolose fonti di distrazione, In Italia vige una normativa piuttosto severa sull'uso del cellulare che impone al conducente di non condurre telefonate se non tramite sistemi di vivavoce o bluetooth e di non mettersi a digitare complessi messaggi nel momento in cui le nostre mani dovrebbero trovarsi in tutt'altre faccende affaccendate, magari posizionate sul volante.

Secondo una recente ricerca condotta dalla Florida State University, questa basilari quanto ovvi accorgimenti non sarebbero tuttavia sufficienti a metterci al riparo da imprevisti e inconvenienti, dal momento che una semplice notifica proveniente dal nostro smartphone basterebbe a causare un deficit d'attenzione tale da distrarci dall'attività che stiamo svolgendo, con conseguente rischio di tamponamento annesso.

I ricercatori americani hanno infatti scoperto che non esiste una sostanziale differenza, a livello psicologico, tra l'atto di digitare un messaggio di testo e il percepire l'avvento di un segnale acustico di notifica o lo squillo del telefono, dal momento che entrambe le azioni comporterebbero un repentino e imprevedibile abbassamento della nostra soglia di attenzione.

Per giungere a questa conclusione, i medici della Florida State University hanno condotto un lungo test incentrato su un campione statistico pari a 150 studenti universitari, sottoposti a stimoli di varia natura mentre si trovavano intenti a svolgere un'attività, basata sul riconoscimento di alcuni numeri su uno schermo luminoso, che avrebbe richiesto un livello di concentrazione paragonabile a quello imposto dalla guida di un veicolo.

Dall'esperimento è emerso che tanto gli studenti che venivano distratti da una telefonata, quanto coloro che avvertivano uno squillo legato ad un messaggio facevano registrare drammatici cali di attenzione e faticavano a portare a termine in modo corretto l'attività per la quale erano stati chiamati, secondo uno schema in cui il classico “bip” del messaggio in arrivo rappresentava il pericolo maggiore.

La ricerca pubblicata sul Journal of Experimental Psychology imporrebbe dunque a tutti una maggiore soglia di attenzione mentre si stanno svolgendo attività potenzialmente pericolose, magari disattivando i segnali acustici e la suoneria sul nostro smartphone, prima che un “bip" in arrivo si trasformi nel senno di poi, durante una frazione di secondo.