Condividi, , Google Plus, LinkedIn,

Stampa

Sale la fiducia dei consumatori ma imprese scettiche

Balza la fiducia dei consumatori italiani, che sembrano credere sempre più a una possibile ripresa economica, ma frena quella delle imprese, che restano invece scettiche sulle prospettive future. In ogni caso, entrambi gli indici calcolati dall'Istat restano sui livelli massimi degli ultimi due anni. Così come l'Eurocoin della Banca d'Italia si muove sul top dall'estate 2011.

Nel dettaglio, l'indicatore dei consumatori aumenta a 109 da 106,7 del mese precedente, mentre l'indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane passa a 103,7 da 104,3.

Tutte le componenti del clima di fiducia dei consumatori aumentano, in misura maggiore quella economica (a 132,3 da 128,2) e in misura più ridotta le altre: quella personale a 101,4 da 99,5, quella corrente a 104,0 da 101,7 e quella futura a 117,4 da 114,7. Migliorano sia i giudizi sia le attese dei consumatori sull'attuale situazione economica del Paese (a -62 da -68 e a 5 da -4, i rispettivi saldi). Gli intervistati giudicano in crescita i prezzi nei 12 mesi passati e anche per i prossimi 12 mesi (a -14 da -17 e a -14 da -22, i saldi).

Riguardo le imprese, il clima di fiducia sale in quelle del commercio al dettaglio (a 107,5 da 106,9) e delle costruzioni (a 119,5 da 117,6). Diminuisce nelle imprese manifatturiere (a 102,5 da 103,5) e, lievemente, in quelle dei servizi di mercato (a 109,7 da 109,9). Nelle imprese manifatturiere peggiorano i giudizi sugli ordini (a -15 da -12 il saldo), rimangono stabili le attese sulla produzione (a 11) e i giudizi sulle scorte (a 3). Nelle costruzioni migliorano lievemente sia i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione sia le attese sull'occupazione (a -32 da -34 e a -10 da -11, i rispettivi saldi).

Nelle imprese dei servizi peggiorano sia i giudizi che le attese sugli ordini (a 4 da 7 e a 5 da 9, i rispettivi saldi) ma migliorano le attese sull'andamento generale dell'economia (a 19 da 12). Nel commercio al dettaglio migliorano le attese sulle vendite future (a 28 da 22 il saldo), mentre peggiorano i giudizi sulle vendite correnti (a 14 da 16) e in accumulo sono giudicate le giacenze di magazzino (a 12 da 10).

Critici Federconsumatori e Adusbef. "Per il mese di agosto l'Istat ha registrato una crescita della fiducia dei consumatori. Si tratta di una rilevazione che non esitiamo a definire inverosimile: la crisi che da anni attanaglia nostra economia non può certo dirsi conclusa e considerando l'elevato tasso di disoccupazione, il crollo del potere d'acquisto delle famiglie e la contrazione dei consumi ci chiediamo come sia possibile riportare un dato positivo", affermano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti. Il dato è invece positivo per il Codacons. "L'indice del clima di fiducia dei consumatori aumentato ad agosto a 109,0 da 106,7 di luglio è sicuramente un buon segno, ma attenzione agli abbagli e ai facili entusiasmi", afferma il presidente Carlo Rienzi.

Condividi, , Google Plus, LinkedIn,