Condividi, , Google Plus, LinkedIn,

Stampa

Roma, tangenti sugli appalti per le strade: arrestati 7 funzionari pubblici

Diciotto persone indagate dalla procura di Roma, di cui sette agli arresti: è lo sbocco di un'inchiesta condotta dai carabinieri del Noe su presunti casi di corruzione per i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria di strade e infrastrutture nella capitale. Secondo l'ipotesi d'accusa, sarebbero state richieste tangenti per chiudere un occhio sulla regolare esecuzione dei lavori di manutenzione delle (disastrate) strade ed altre infrastrutture nella capitale: 33 le gare d'appalto finite nel mirino della procura di Roma e dei Carabinieri del Noe, che hanno eseguito gli arresti dei 7 funzionari pubblici. Sedici milioni il valore degli appalti, sui quali sarebbero stati pagati in due anni 650 mila euro di tangenti.

I funzionari pubblici arrestati sono Francesco Pantaleo e Stefano De Angelis, del dipartimento 'Simu' (Sviluppo infrastrutture e manutenzione urbana) di Roma Capitale; Roberto Brondi, Piero Seguiti, Doriano Carbonari e Paolo Fornaciari, impiegati rispettivamente presso i Municipi V, IX, X e XII di Roma e Franco Ridenti, tecnico della Azienda ospedaliera San Giovanni Addolorata. Secondo gli investigatori, "gli accordi presi tra gli imprenditori e i funzionari incaricati di sorvegliare il corretto andamento dei lavori comportavano la dazione di cifre che nel tempo variavano da poche migliaia di euro sino ad oltre 100mila euro, pertanto nell'ordine del 3-4% del valore dell'appalto stesso". Gli arresti dei sette funzionari pubblici di Roma accusati di corruzione sono stati disposti dal gip per il pericolo di recidiva: secondo il giudice è infatti "prevedibile che se lasciati in libertà possano trovare altri imprenditori compiacenti, anche in considerazione dell'appetibilità degli onerosi lavori straordinari per il Giubileo appena iniziato". "Individui che non hanno esitato a barattare la loro funzione pubblica con alcune migliaia di euro, incuranti delle difficoltà della Capitale che hanno contribuito ad aggravare omettendo per la vil moneta il monitoraggio di appalti essenziali per il decoro di una città che fa purtroppo fatica ad assicurare ai suoi abitanti una qualità di vita consona al suo rango di metropoli europea", precisa il gip di Roma Massimo Di Lauro spiegando perché non ha concesso i domiciliari ai funzionari arrestati.

Perquisizioni sono state compiute anche nelle abitazioni e negli uffici dei funzionari Fabio Stefano Pellegrini del dipartimento Simu, Luca Gaveglia del Municipio IV e Giampietro Cirilli, già funzionario del Municipio VIII, ora in pensione, ma ancora legato da un rapporto d'impiego con l'amministrazione. Nei loro confronti il gip non ha accolto la richiesta di arresto avanzata dalla procura. Indagati per corruzione anche 8 funzionari ed ex funzionari, questi ultimi ora in pensione.

L'indagine rappresenta la prosecuzione di quella che il 14 ottobre scorso portò all'arresto di Luigi Martella ed Alessio Ferrari e del funzionario Ercole Lalli: i due imprenditori il 27 settembre, al fine di alterare le gare d'appalto per la manutenzione e la sorveglianza delle strade della Grande Viabilità della città, avevano consegnato a Lalli, funzionario del citato Dipartimento Simu di Roma Capitale, duemila euro in contanti in cambio – secondo l'accusa – di informazioni riservate sulle imprese invitate alle gare. Grazie all'analisi incrociata – tuttora in corso – di quanto emerso dalle attività tecniche e dagli atti acquisiti in occasione delle perquisizioni del 14 ottobre, in particolare dalla contabilità occulta delle società di quello che gli investigatori definiscono il "Gruppo Martella" riconducibile alla omonima famiglia, ed anche a seguito delle dichiarazioni dei tre indagati, sono stati individuati "ulteriori episodi di corruzione a carico sempre di funzionari, in genere aventi l'incarico di direttori dei lavori, in relazione a specifici appalti. In particolare, le dazioni corruttive erano finalizzate ad ottenere agevolazioni da parte dei funzionari sulle modalità di esecuzione dei lavori, consentendo agli imprenditori di eseguire le opere in modo difforme rispetto a quanto previsto".

Emblematico il caso delle pulizia delle caditoie stradali dove solo un numero ridotto veniva ripulito rispetto al totale dichiarato nella documentazione di esecuzione lavori; ed altrettanto significativo è quello del rifacimento del manto stradale con 'risparmi' sullo spessore dell'asfalto, sulla fresatura e sulle bonifiche, cioè la parte inferiore del sottofondo, scavata ad una profondità inferiore rispetto al previsto.

"Tutto lascia pensare che il sistema coinvolga gran parte delle imprese che operano nel settore" della manutenzione urbana, sostiene la procura di Roma negli atti dell'indagine. È stato uno degli stessi imprenditori arrestati nella prima tranche dell'inchiesta, Alessio Ferrari, a confessarlo: "Io so che è un sistema di richiesta generalizzata da parte dei funzionari del Comune nel settore della manutenzione urbana. Credo quindi – ha detto Ferrari agli inquirenti che lo interrogavano – che chiedessero anche agli altri come costantemente chiedevano a noi. È una facile deduzione, ma non potrei dire di saperlo in senso diretto". Alla domanda del pm che gli faceva presente che "ci sono anche casi in cui non sono state fatte richieste", Ferrari ha risposto: "Certo, non in tutti i Municipi; ma quelli che noi pagavamo secondo me chiedevano anche agli altri. Certo a via Petroselli (dove si trova il Dipartimento Simu, Sviluppo infrastrutture e manutenzione urbana di Roma Capitale) è un vero sistema".

Nella richiesta di arresto dei funzionari la procura di Roma sottolinea come le indagini dei carabinieri del Noe, peraltro ancora non concluse, abbiano messo in luce "un quadro di estrema gravità: nella materia della manutenzione urbana – in primis riferibile alla viabilità e alla manutenzione stradale – una estesa e quasi endemica attività corruttiva ha finito per distogliere ingenti risorse pubbliche dalle finalità cui erano destinate (assicurare sicurezza e qualità alla agibilità urbana) dirottandole ad impieghi di profitto privato di imprenditori e funzionari".

Condividi, , Google Plus, LinkedIn,