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Quarto pacchetto ferroviario europeo, accordo sul pilastro tecnico

Arriva l'accordo sul pilastro tecnico del Quarto pacchetto ferroviario europeo. Parlamento, Commissione e paesi membri hanno trovato la quadratura del cerchio sul complesso di regole che consentirà di arrivare a un sistema di omologazione unico dei treni a livello comunitario. Un obiettivo importante, che Bruxelles insegue da gennaio 2013, ma che non chiude la partita. Resta da approvare il pilastro politico del pacchetto ferroviario, che include passaggi delicatissimi, come quelli sulla separazione tra proprietà della rete e gestione. Un accordo su queste parti non sarà raggiunto, nella migliore delle ipotesi, prima del prossimo ottobre.

L'accordo informale appena raggiunto riguarda il pilastro tecnico del Quarto pacchetto ferroviario. Si tratta, nella sostanza, di un sistema di omologazione unico dei treni a livello comunitario che consentirà di avere standard tecnici identici in tutti i paesi, per rendere più omogeneo il mercato. La formulazione uscita dai negoziati prevede che per i servizi esercitati a cavallo tra più paesi, le autorizzazioni vengano date direttamente dall'Agenzia ferroviaria europea (Era). Mentre per i servizi che restano nel perimetro di un singolo Stato membro, operatori e produttori di materiale rotabile potranno scegliere se fare domanda direttamente all'Era o alle singole autorità nazionali.

Queste regole entreranno in vigore tre anni dopo la pubblicazione del nuovo regolamento. Gli Stati membri potranno ottenere, se lo chiederanno, un rinvio di un anno, ma dovranno giustificare questo spostamento all'Agenzia europea. Ovviamente, gli standard tecnici di tutti i paesi saranno armonizzati tra loro per arrivare, a grandi linee, a un sistema nel quale l'autorizzazione concessa in un paese membro consentirà di stare su un unico mercato europeo, facendo concorrenza agli altri competitor stranieri. Secondo i numeri resi noti dal Parlamento europeo, saranno in questo modo accorpate oltre 11mila regolamentazioni tecniche dei singoli paesi.

L'accordo, raggiunto tra Parlamento, Commissione e presidenza del Consiglio Ue, dovrà compiere ancora qualche altro passaggio per arrivare al traguardo. Ma, nella sostanza, è ormai assestato. Ben più complessa è la partita del pilastro politico del Quarto pacchetto ferroviario. In discussione da gennaio del 2013, contiene diversi capitoli delicatissimi per molti paesi membri, tra cui l'Italia. Per fare un esempio: qui si parla, tra le altre cose, di "unblundling", la separazione proprietaria tra il gestore dell'infrastruttura e i concorrenti del mercato, e di altri temi legati alla liberalizzazione.

Si tratta di una trattativa talmente complessa che la presidenza di turno dell'Ue, detenuta dalla Lettonia, dopo avere puntato insieme alla Commissione a chiudere il dossier entro la fine del suo semestre (a giugno 2015) ha dovuto alzare bandiera bianca pochi giorni fa. L'accordo non sarà raggiunto prima del prossimo ottobre, sotto la presidenza lussemburghese. E, da più parti, si dubita anche che quella scadenza possa essere effettivamente rispettata.