«C'è una finestra di opportunità macroeconomiche che non durerà in eterno, anzi qualcuno può dire che già ci sono segni che si sta chiudendo. L'Italia non può permettersi il lusso di non sfruttare questa finestra per trasformare la crescita che c'è in una ripresa più forte e sostenuta basata su misure strutturali». Lo ha detto il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, nel suo intervento al Salone della Giustizia nel corso del convegno “Competitività, sviluppo, regole e tutela: utopia o connubio possibile”.
Padoan: avanti con le riforme, finestra ripresa può chiudersi
L'Italia, ha ribadito il ministro, «esce da una recessione lunga tre anni che ha portato via quasi il 10% del Pil». Una «ferita strutturale alla capacità economica del Paese» che si aggiunge «agli ostacoli alla crescita accumulati negli ultimi due decenni». Per la ripresa, ha ribadito, «non esistono bacchette magiche» e per questo il governo punta su «una ambiziosa agenda di riforme strutturali e di politiche che sostengano gli investimenti», guardando in particolare «a migliorare l'ambiente in cui operano le imprese, che sono il motore della crescita». Il governo, ha concluso, «si sta impegnando su queste misure e sulla loro implementazione», e ad esempio sulla riforma della pubblica amministrazione «in corso di attuazione, il governo sta già lavorando ai decreti attuativi».
«Costi giustizia intollerabili»
Nel suo intervento il ministro ha anche sottolineato che «il costo economico della giustizia in Italia è intollerabile, con le stime che parlano di numeri da brivido in termini di punti percentuali di Pil». Per Padoan, aggredendo questi costi «si avrebbero benefici sostanziali in termine di Pil». Il governo, ha aggiunto il ministro, sta lavorando «perché le riforme strutturali producano effetti rapidi sull'economia reale» ad esempio «riducendo i costi della giustizia». «Personalmente – ha detto ancora – non ho mai pensato che i giudici siano un ostacolo all'attività economica. Il punto è come la giustizia funziona». Bisogna quindi puntare sull'efficienza che «non necessariamente si basa su un aumento del numero dei giudici»
Banche, presto misure per procedure fallimenti
Non solo. «Stiamo lavorando in tempi serrati con il ministero della Giustizia – ha assicurato Padoan – a misure per semplificare le procedure fallimentari in tema di crediti per accorciare significativamente i tempi e rendere più attraente l'ingresso di investitori che trovino conveniente scambiare crediti in sofferenza».