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Salini Impregilo utile netto di 94 milioni nel 2014, ricavi a 4,2 miliardi

Utile netto di 94 milioni di euro e ricavi a quota 4,194 miliardi, nel primo anno di esercizio dopo la fusione. Questi i principali numeri del bilancio 2014 di Salini-Impregilo, approvato dall'assemblea, in cui è stato approvato un dividendo di 0,04 euro ad azione, per un totale di 19,5 milioni di euro, e un dividendo di 0,26 euro per ogni azione di risparmio. L'utile netto è stato inferiore ai 169 milioni dell'esercizio 2013, mentre il fatturato è stato notevolmente maggiore dei 3,262 miliardi dell'anno scorso.

L'amministratore delegato, Pietro Salini, ha dichiarato che il gruppo «ha raggiunto gli obiettivi di crescita e profittabilità che ci eravamo prefissati». L'Ad, ricordando che si è trattato il primo anno dopo la fusione tra Salini e Impregilo, ha spiegato che in questi ultimi dodici mesi «abbiamo potenziato il nostro portafoglio ordini, ridotto il nostro debito, rafforzando la struttura del capitale e rendendola più solida». «I risultati raggiunti nel 2014 – ha aggiunto – assieme all'elevato livello di visibilità per il 2015 e per il resto del periodo del piano industriale, sorretto da un mercato delle infrastrutture in crescita, dalla consistente copertura dei ricavi attraverso l'attuale backlog del Gruppo, e dalla sostenibilità della marginalità, mi fanno essere più che fiducioso nel raggiungimento degli ambiziosi obiettivi che ci siamo prefissati nel nostro Piano Industriale e nella forte crescita dimensionale del Gruppo».

Rispondendo alle domande dei giornalisti, Pietro Salini, ha inoltre comunicato di concludere entro l'estate la vendita della controllata Todini. «Stiamo concludendo le procedure».

Il margine operativo lordo (Ebitda) realizzato nel 2014 è stato pari a 435,9 milioni con un incremento del 20,5% rispetto all'anno precedente, mentre il margine operativo netto (Ebit), pari a 258,4 milioni, ha registrato un aumento del 22,6% rispetto al 2013.

Alla fine del 2014 il portafoglio ordini totale di gruppo è pari a 32,4 miliardi, di cui 25,3 miliardi relativi a costruzioni e 7,1 miliardi relativi a concessioni. Il totale dei nuovi ordini 2014 è pari a 6,5 miliardi (e include, oltre ai nuovi ordini, anche le variazioni di ordini precedenti).

Lo scorso 27 aprile, il gruppo aveva comunicato di aver sottoscritto un accordo con il governo della Papua Nuova Guinea per sviluppare congiuntamente un progetto idroelettrico da 1800 Mw per un investimento complessivo di oltre due miliardi di dollari. L'intesa, ha aggiunto l'Ad del gruppo, è parte di un piano del governo locale per realizzare strade, autostrade, aeroporti, porti, impianti di comunicazione e di generazione di energia.

Per l'anno in corso, il management prevede un andamento in linea con il piano industriale 2014-2017. In particolare i ricavi si prevedono in crescita del 15% sul 2014, con un debito netto «in linea con il 2014».