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Lavori Pubblici: Santoro, più spazio a imprese FVG negli appalti

Sono state presentate stamattina a Udine ad un'affollata platea di rappresentanti di enti locali, imprese, consorzi ed enti pubblici, le direttive vincolanti per l'affidamento di lavori pubblici a finanziamento regionale.

"Un momento importante e di grandissimo rilievo per il tessuto economico finanziario regionale e per il settore dei lavori pubblici, fortemente penalizzato dalla crisi economica e dai vincoli del patto di stabilità", ha evidenziato l'assessore regionale a Lavori Pubblici ed Edilizia, Mariagrazia Santoro, precisando che "non siamo difronte a norme nuove, ma a direttive per un'applicazione uniforme sul territorio regionale del quadro normativo vigente".

Le direttive, frutto di un tavolo di confronto tra Ance, Confapi, Confartigianato, Organizzazioni sindacali, rappresentanti dei liberi professionisti ed enti locali, muovono da un'analisi dei dati relativi al valore degli appalti regionali secondo cui il 51 per cento degli appalti in Friuli Venezia Giulia sono inferiori a 150mila euro, il 34 pc inferiori a 500mila euro, il 10 pc inferiore a 1 milione.

"Ciò significa che il 95 pc degli appalti pubblici in regione è inferiore a un milione di euro", ha sottolineato Santoro, aggiungendo che "in questo quadro era necessario individuare le procedure più idonee al maggior coinvolgimento del sistema imprenditoriale regionale e a garantire maggiore qualità dei lavori eliminando criteri, come quello dell'estrazione a sorte, che non la premiano".

Le direttive si applicano ad opere da realizzare nel territorio regionale e finanziate dall'amministrazione regionale. Sono esclusi i finanziamenti europei. Si stabilisce la centralità del criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, che può essere evitato solo nei casi di appalti di non particolare complessità, ad esempio le manutenzioni ordinarie di modesto valore economico. Tale criterio va privilegiato per interventi specialistici o particolari di importo superiore a 200mila euro.
Gli altri criteri stabiliscono che per lavori di importo compreso tra 40mila e 200mila euro si possa procedere ad indagine di mercato, nel rispetto di alcuni criteri generali di scelta, invitando un numero di imprese compreso tra 10 e 15. Per lavori d'importo superiore a 200mila euro e fino a 1 milione di euro la stazione appaltante avvia una procedura negoziata senza bando, con invito diretto o con procedura di pre-informazione con un invito rivolto a un numero di imprese compreso tra 15 e 25.
Per i lavori di importo superiore ad 1 milione di euro e fino alla soglia comunitaria di 5.186.000 euro si procede, con procedura aperta e il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa. Per appalti sopra soglia comunitaria la stazione appaltante procede all'affidamento mediante le procedure obbligatorie e con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa.

In regione sono presenti 440 stazioni appaltanti, ovvero posizioni amministrative che hanno il compito di svolgere le procedure di affidamento degli appalti. Nel 2014 sul territorio regionale sono stati affidati 670 appalti.

"Ciò significa che abbiamo quasi un rapporto di uno ad uno tra stazioni appaltanti e procedure di appalto", ha commentato Santoro "ma non tutte le strutture hanno un adeguato supporto tecnico e giuridico per svolgere le procedure con la massima efficienza anche in termini di costi".

Per questo la Regione supporta la costituzione di una rete di stazioni appaltanti, tenendo conto che dal 1 gennaio 2016 i comuni non capoluogo di provincia avranno l'obbligo di svolgere le funzioni di stazione appaltante esclusivamente in forma associata o consorziandosi.
In questo processo la Regione metterà a disposizione le competenze dei funzionari presenti all'interno del Comparto unico regionale ed attiverà una piattaforma informatica in cui saranno disponibili i procedimenti uniformi per l'affidamento dei lavori.

Al contempo verranno istituite all'interno della Direzione centrale Infrastrutture delle unità specializzate, composte da funzionari, tecnici giuridici ed economici, a supporto degli enti locali e delle stazioni appaltanti più piccole.