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Anas: Ciucci alla Camera dei Deputati, pronti per la privatizzazione

 “Il Legislatore ha delineato per l’Anas, a partire dalla trasformazione in società per azioni, un percorso di progressivo avvicinamento al mercato”, che la Società ha seguito “attraverso una pluralità di azioni finalizzate all’efficientamento della struttura nonché ad assicurare nell’ambito la massima trasparenza e l’efficace comunicazione”. Lo ha affermato il Presidente dell’Anas, Pietro Ciucci, nel corso dell’audizione che ha tenuto oggi presso la 8a Commissione (Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici) della Camera dei Deputati.

“Il progetto di procedere alla privatizzazione dell’Anas – ha proseguito Ciucci – è stato di recente ribadito dall’attuale Governo, che ha inserito l’Anas nel programma di privatizzazioni per gli anni 2015-2016”.

 Il processo di avvicinamento al mercato Il Presidente Ciucci ha delineato il processo che sta conducendo la Società verso il mercato a partire dal 2002, anno in cui l’Anas ha assunto l’attuale configurazione in società per azioni per effetto della trasformazione operata dall’art. 7 del decreto legge 8 luglio 2002, n. 138 (convertito dalla legge 8 agosto 2002, n. 178). Ciucci ha ricordato che nelle intenzioni del Legislatore la trasformazione dell’ANAS in società per azioni era finalizzata ad assicurare una migliore gestione e programmazione degli investimenti, “nella prospettiva di un partenariato con operatori privati che operano già sul mercato”.

“Tale percorso – ha sottolineato Ciucci – si è concretizzato nell’adozione, a partire dal 2006, di una pluralità di misure volte a conseguire l’efficientamento della struttura, attraverso lo sviluppo dei ricavi ed il contenimento dei costi di gestione, nonché a garantire il potenziamento del sistema dei controlli, la massima trasparenza e l’efficace comunicazione, nell’ottica di assicurare un accorto monitoraggio delle risorse pubbliche investite ed un servizio sempre più efficiente per l’utenza”.

 Per la privatizzazione servono norme certe Il Presidente dell’Anas ha poi spiegato che la privatizzazione “presuppone norme certe in ordine al funzionamento e al finanziamento della Società”, non soltanto in relazione alla copertura dei costi sostenuti per l’attività di gestione ordinaria della rete, ma anche per gli investimenti in nuove opere e manutenzione straordinaria, senza gravare integralmente sul bilancio dello Stato. “Al fine di conseguire tale obiettivo – ha puntualizzato –, il primo passaggio necessario consiste nel completamento della privatizzazione formale della Società, avviata nel 2002, mettendo a punto un percorso operativo che conduca l’ANAS fuori dalla lista ISTAT di consolidamento del bilancio pubblico e quindi dal perimetro della P.A. consentendole di operare pienamente sul mercato”.

Completata tale fase, secondo Ciucci sarebbe possibile passare nel 2016 alla “privatizzazione sostanziale della Società”, con l’apertura del capitale (30-40%) dell’Anas in una prima fase ad investitori istituzionali cui potrebbe seguire l’offerta ad una più ampia platea di soggetti. “Al riguardo – ha rivelato – esiste, infatti, un concreto interesse da parte degli investitori istituzionali internazionali ad approfondire il tema, che è stato riscontrato nel corso di recenti incontri avvenuti a Milano a settembre scorso, in occasione dell’Italian Infrastructure Day”.

Anas pronta a divenire un vero operatore di mercato Ultimando il suo intervento, il Presidente ha sottolineato che la privatizzazione dell’Anas determinerebbe significativi benefici per lo Stato, producendo tra l’altro un effetto moltiplicatore sugli investimenti, dal momento che consentirebbe di realizzare nuove opere infrastrutturali senza gravare sul debito pubblico.

“La Società – ha concluso Ciucci – è pronta a fare la sua parte per conseguire lo sfidante obiettivo della privatizzazione sulla base degli indirizzi provenienti dalle Autorità di Governo, con ciò ultimando quel percorso di avvicinamento al mercato, intrapreso a partire dal 2002, con l’avvenuta trasformazione in società per azioni, e divenire un vero e proprio operatore di mercato, punto di riferimento nella realizzazione e gestione delle opere pubbliche”.