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Il suolo è prezioso: una Legge per ridurne il consumo e salvaguardare l’ambiente

Pietro Lunardi

Recentemente è stato licenziato dalle Commissioni Ambiente e Agricoltura della Camera ed è pronto per l’Aula il Disegno di Legge “Contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato”, presentato alla Camera dei Deputati il 3 Febbraio 2014 dal Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Nunzia De Girolamo e altri. Si tratta di una buona notizia per il nostro Paese, che vede il proprio territorio consumato progressivamente, per la costruzione di nuovi edifici e infrastrutture, a un ritmo paurosamente insostenibile, pari mediamente a 6÷7 m2/s.

Questo nuovo provvedimento legislativo, che mi auguro sia approvato in tempi brevi dal Parlamento, segue tutta una serie di Leggi già emanate in passato, ma che evidentemente non sono state sufficienti ad evitare l’aumento esponenziale del consumo di suolo in Italia. La nuova Legge persegue l’obiettivo attraverso il forte coinvolgimento delle Regioni e degli Enti locali, fissando, da un lato, precisi limiti all’estensione massima di superficie consumabile e consentendo, dall’altro, il consumo di suolo esclusivamente nei casi in cui non sia possibile riutilizzare le aree già urbanizzate, eventualmente attraverso la loro rigenerazione.

Rammento che già nel 1995, in veste di Presidente dell’Associazione “Progetto Quarta Dimensione”, tramite il Deputato Perale avevo portato all’attenzione della Camera dei Deputati il disegno di Legge “Modifiche alla Legge n° 349 dell’8 Luglio relativo alla salvaguardia degli equilibri ambientali conseguenti la realizzazione di varie grandi opere civili”, che perseguiva lo stesso obiettivo attraverso la valorizzazione e la gestione del sotterraneo quale riserva quasi inesauribile di nuovi spazi.

Esso rivolgeva l’attenzione soprattutto alle grandi infrastrutture pubbliche di trasporto e di servizio in generale, stabilendo in sostanza quanto segue:

  • prima di concepire la realizzazione di tali infrastrutture in superficie deve essere esclusa la possibilità di ubicarle nel sottosuolo;
  • per non ubicarle nel sottosuolo, devono essere fornite dai Progettisti esplicite motivazioni. Le Autorità preposte sono tenute a vagliare attentamente tali motivazioni al momento di prendere la decisione finale.

Un simile provvedimento legislativo potrebbe integrare in maniera efficace il disegno di Legge De Girolamo, permettendo di conseguire in pochi anni un duplice risultato: da un lato annullare o ridurre entro limiti sostenibili il consumo di suolo e dall’altro annullare o ridurre sensibilmente l’impatto ambientale di opere quali centrali elettriche, impianti di trattamento delle acque e di smaltimento dei rifiuti, infrastrutture di trasporto, depositi per materiali pericolosi, ecc. che, benché indispensabili, nessuno vorrebbe avere vicino alla propria casa perché causa di modifiche profonde e radicali all’ambiente circostante. Ubicarle in sotterraneo, tra l’altro, presenterebbe vantaggi non limitati alla sola riduzione dell’impatto ambientale: un’accurata analisi costi-benefici, infatti, dimostra che l’ubicazione in sotterraneo è spesso un’alternativa economicamente competitiva rispetto a quella in superficie.

Auspichiamo che, nella discussione in Parlamento, il disegno di Legge De Girolamo possa essere integrato attraverso l’introduzione dei pochi ma fondamentali principi guida già individuati nel 1995 dal disegno di Legge Perale, che purtroppo non ebbe il successo che meritava a causa dell’allora caduta del Governo.

Sarebbe un passo importante per consegnare un’Italia migliore alle nostre figlie e ai nostri figli.