Condividi, , Google Plus, LinkedIn,

Stampa

Posted in:

Durevolezza!

Mario de Miranda

Realizzare opere durevoli è da sempre uno degli obiettivi dei Costruttori, raggiunto in molti casi. Il ponte in acciaio sul Firth of Forth in Scozia, costruito 130 anni fa e ancora in esercizio, lo dimostra. Oggi si può ottenere durata nel tempo dei nostri manufatti con qualsiasi materiale, a patto che si garantiscano due condizioni:

  • siano concepiti pensando a come contrastarne il degrado;
  • siano controllati e se ne abbia cura.

La prima condizione si realizza prevalentemente in fase di progetto: concezione, dettagli, specifiche tecniche, piano di ispezione e manutenzione. Metodi e tecniche per realizzare costruzioni durevoli oggi sono disponibili per tutti i materiali: calcestruzzi “progettati” ad alta impermeabilità e compattezza, impiego di fumi di silice e ceneri volanti, protezioni esterne, guaine polimeriche per i cavi da c.a.p., cura delle iniezioni, cicli di verniciatura ad alta efficienza con finiture fluororate o zincanti a freddo ad alto spessore, buone pratiche di progettazione. I costi addizionali che comporta l’uso di queste tecniche sono minimi rispetto al costo iniziale di costruzione, e irrisori rispetto al costo a lungo termine che avrebbe un’opera di scarsa durabilità, costo che lieviterebbe incontrollato a causa degli interventi di riparazione, recupero statico o, infine, precoce demolizione e ricostruzione. Quindi, nell’ottica di salvaguardare le risorse collettive, i costi e le attenzioni per la durevolezza in fase di progetto non sono una spesa, ma un investimento che riduce la spesa futura.

La seconda condizione si verifica in fase di gestione dell’opera. Spesso, in realtà, non si verifica a causa di mancanza di risorse sistematiche per l’ispezione e la manutenzione, e le risorse messe a disposizione sono spesso sporadiche ed emergono molte volte solo quando si rileva uno stato di degrado che impone un intervento di recupero, cioè tardi. Sarebbe viceversa opportuno che già nella fase di realizzazione dell’opera si prevedesse un importo vincolato e destinato alle future sistematiche manutenzioni.

Immaginiamo di accantonare un importo pari al 20% del costo di costruzione, ossia un valore compatibile con le differenze correnti tra importo a base d’appalto, già destinato alla realizzazione, e valore di aggiudicazione. E consideriamo che la spesa annua per la manutenzione sistematica sia pari allo 0,5% del valore dell’opera, ossia al 2,5%, ovvero 1/40, del valore stanziato. Ne risulta che con tale importo accantonato si garantirebbe al manufatto manutenzione, e quindi efficienza, sicurezza e durata per oltre 40 anni!

In conclusione, le condizioni per manufatti durevoli esistono: dobbiamo porle in essere!