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Appalti: Toninelli, al via consultazione online per riforma codice

“Siamo a un primo passaggio importante sul  percorso verso un grande obiettivo: rivedere il Codice degli appalti, un testo corposo da cui dipende un bel pezzo del rilancio  infrastrutturale e della ripresa economica del Paese.

E’partita la consultazione online in merito a 29 punti cardine del  Codice dei contratti del 2016 su cui vogliamo intervenire”. Ad  annunciarlo è il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli, su Facebook.  “La missione è duplice: regole semplici e chiare per rilanciare le opere pubbliche, ma allo stesso tempo guerra senza quartiere alla  corruzione e al malaffare”, scrive il ministro.

“Le norme redatte dal precedente Governo – sottolinea Toninelli – hanno infatti creato grandi difficoltà a chi voleva bandire appalti pubblici, soprattutto agli enti locali. Bisogna invece difendere la trasparenza, il rispetto della legalità, portare avanti  la lotta alle mazzette contro le quali il M5s ha sempre limpidamente combattuto, ma al tempo stesso è necessario sbloccare i cantieri,  eliminando impacci e pastoie burocratiche per gli imprenditori.

Lo  abbiamo sempre detto: leghiamo le mani ai disonesti, liberiamo le mani alle aziende. Fino al 10 settembre, quindi, gli operatori del settore, o chiunque voglia, potrà dirci la sua in merito alle ipotesi di  intervento per migliorare questo Codice e far ripartire le opere  pubbliche”.

“Quindi predisporremo una prima proposta  urgente di modifica che porteremo all’attenzione del Paese e del  Parlamento.

Grazie alla consultazione, in questa fase, si ragiona in  merito a questioni salienti, su alcune delle quali c’è un consenso abbastanza diffuso rispetto all’esigenza di rapide modifiche”.

“Valutiamo, ad esempio interventi  relativi alle norme sulla trasparenza e la pubblicazione degli atti,  sul divieto di appalto integrato, sulla soft law affidata all’Anac,  sulla prevalenza dell’offerta economicamente più vantaggiosa (oepv)  rispetto al massimo ribasso, sulle misure che riguardano la  qualificazione delle stazioni appaltanti e delle commissioni aggiudicatrici, oltre che sulle regole circa il rating e la  reputazione delle imprese”.

“Grande attenzione poniamo, inoltre, alla tutela della trasparenza  rispetto al rapporto tra appaltatore e subappaltatori e alla difesa  dei lavoratori. E’ un grande lavoro. Una strada che ci porterà lontano. Ma l’Italia non può aspettare.

Ci sono tante risorse da  rimettere in circolo in modo virtuoso per rendere più ricco,  efficiente e competitivo il nostro Paese”.