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Infrastrutture: Toninelli ridimensiona la struttura tecnica di missione

Il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli ridimensiona (per ora) la struttura tecnica di missione del dicastero da lui guidato, struttura che era composta da una decina di esperti di nomina esterna (e soggetti a spoils system) e una ventina di dipendenti del Ministero, e a cui era affidato il compito di indirizzo strategico, project review e analisi trasportistica ed economica delle infrastrutture prioritarie nazionali.

Domenica primo luglio, è scaduto il periodo di 30 giorni di prorogatio della vecchia struttura di missione nominata da Graziano Delrio dopo il decreto di riorganizzazione del 2015, ma il Ministro Toninelli non ha nominato nessuno in sostituzione del professor Giuseppe Catalano (coordinatore) e dei vari professori, tra cui i noti Angela Bergantino (Università di Bari), Andrea Boitani (Università Cattolica di Milano), Maurizio Maresca (Università di Udine). Toninelli ha firmato un decreto che conferma la struttura di missione solo per la componente ministeriale, una ventina di dipendenti compresi funzionari amministrativi e addetti di segreteria.

Per ora il nuovo Ministro decide di non confermare Catalano e gli altri ‘professori’, senza però sostituirli. Confermata invece la struttura di missione, che però senza esperti esterni perderebbe gran parte della sua ragion d’essere.

Con la riforma Delrio del 2015, infatti, alla struttura di missione erano stati tolti i ruoli ‘operativi’ dei tempi della legge obiettivo, cioè gestire l’istruttoria tecnica dei progetti e le procedure approvative, compiti riaffidati alle direzioni ordinarie (per materia) del ministero delle Infrastrutture.

Era stato invece potenziato il ruolo di ‘indirizzo strategico’, cioè di elaborare le strategie trasportistiche generali e su questa base definire i programmi infrastrutturali insieme a Rfi, Anas, Regioni, Autorità di sistema portuali.