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Stazioni appaltanti: in vigore da oggi la “normalizzazione” dei compensi per i commissari

Entrano in vigore da oggi, 2 maggio i nuovi limiti, minimi e massimi, ai compensi destinati ai commissari delle giurie che valuteranno le offerte per gli appalti di lavori, concessioni, servizi e forniture secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa.

La situazione si presenta come un importante cambiamento per le stazioni appaltanti italiane, che finora hanno beneficiato di un’autonomia massima, destinata ora a interrompersi in modo netto in materia di compensi. Tranne per i settori esclusi – ovvero energia, trasporti, acqua, porti e poste – tutte le stazioni appaltanti pubbliche saranno tenute a rispettare la “forchetta” da 3mila a 30mila euro – a seconda dell’importo a base d’asta dell’appalto – indicata nella corrispondente tabella del decreto Infrastrutture-Economia del 12 febbraio 2018. Il Dm fissa anche le scadenze del 16 luglio e del 16 ottobre – rispettivamente per la delibera delle linee guida e la fine della fase transitoria – riguardo al nuovo albo nazionale dei commissari.

Per le tre tipologie di appalti considerate – lavori/concessioni, forniture/concessioni di servizi, servizi di architettura e ingegneria – sono previste tre fasce di compenso, variabili in base all’importo: 3mila-8mila euro, 6mila-15mila euro e 12mila-30mila euro. Il compenso per i commissari sarà contemplato solo nel caso di dipendenti pubblici che ricoprono tale ruolo al di fuori dell’amministrazione a cui appartengono. Quello del presidente verrà incrementato del 5% rispetto al compenso indicato dalla stazione appaltante all’interno della fascia di riferimento.

Nella gestione dei rimborsi spese, esclusi dagli importi indicati in tabella e determinati secondo i regolamenti propri di ogni stazione appaltante, le amministrazioni conserveranno piena autonomia.

Gli elementi da considerare nella determinazione dei compensi sono elencati nel provvedimento Infrastrutture-Economia: “ a) il grado di complessità dell’affidamento; b) il numero dei lotti; c) il numero atteso dei partecipanti; d) il criterio di attribuzione di punteggi; e) la tipologia dei progetti, per servizi e forniture”.

Le linee guida Anac riguardanti l’Albo nazionale dei commissari, ovvero la lista unica cui la stazione appaltante dovrà attingere per formare le commissioni, sono state pubblicate sulla  Gazzetta Ufficiale lo scorso 3 febbraio: il testo indica le caratteristiche dell’albo e i requisiti obbligatori per chi intende farne parte, oltre ai casi di incompatibilità o esclusione.

È andato a buon fine anche il decreto Mit-Mef del 12 febbraio scorso, pubblicato sulla Gazzetta del 16 aprile, il cui testo prevede una diversa entrata in vigore tra due misure attuative. La tariffa di iscrizione all’Albo, pari a 168 euro all’anno e non dovuta dai dipendenti pubblici che ricoprono il ruolo di commissario all’interno della propria amministrazione, entrerà in vigore 15 giorni dopo la pubblicazione delle le linee guida Anac.

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